venerdì 24 novembre 2017

LAVORI IN CORSO

Ogni tanto fa piacere dare qualche buona notizia. Non solo tristi resoconti di vandalismi e maleducazione, ma anche nuovi lavori, interventi attesi che iniziano, sopralluoghi e impegni non più solo generici ma finalmente attuali, concreti.


Così è per l'inizio dei lavori per il parcheggio nel giardino (finora inutilizzato) della scuola infermieri. All'inizio del mese l'assessore Gatto ci ha illustrato il progetto, che era stato definitivamente approvato dalla giunta e i cui lavori sarebbero iniziati a breve. Infatti da qualche giorno il cantiere è stato aperto e i lavori fervono. Voglio qui dare il giusto merito all'Amministrazione che ha mantenuto quanto promesso, realizzando un'opera che servirà a decongestionare la situazione dei parcheggi nella zona degli esercizi commerciali.


Nel 2011, all'inizio dell'esperienza del Comitato di Quartiere, analizzando le varie necessità della popolazione, eravamo concordi nel constatare che i parcheggi della zona esercizi commerciali erano congestionati, e il loro utilizzo disagevole. Avevamo quindi inoltrato una osservazione al costituendo PRG per chiedere che il giardino della scuola infermieri  fosse destinato ad uso parcheggio. Colgo l'occasione per ringraziare l'architetto Nadia Gomba, all'epoca facente parte del Comitato di Quartiere, che si occupò di espletare tutte le formalità della parte burocratica. Grazie anche a lei ora quella lontana visione sta prendendo forma e sostanza.


Ho recentemente riscontrato una particolare attenzione dell'Amministrazione anche verso altre necessità a lungo evidenziate dal Comitato. Una settimana fa abbiamo effettuato un sopralluogo, con l'assessore Gatto e il capo ripartizione Lavori Pubblici, per controllare sul posto la situazione del transito pedonale lungo la SS231. L'obiettivo è un progetto finalmente concreto per la realizzazione dei marciapiedi che permettano di muoversi in sicurezza lungo quella che è, a tutti gli effetti, una via cittadina, anche se sopporta un transito da strada extraurbana. E ho riscontrato anche segnali di impegno concreto per la risoluzione del problema della mancanza di loculi nel cimitero locale.

Insomma, mi pare che negli ultimi tempi ci sia una reale, concreta attenzione verso le richieste che il quartiere in questi anni ha evidenziato. Qualcosa è stato fatto, qualcosa è iniziato, qualcosa va verso un serio, concreto iter di progettazione e finanziamento. Parlandone informalmente, l'assessore mi ha confermato che non era una questione di cattiva volontà, ma semplicemente bisognava terminare degli impegni e dei progetti in altre parti della città, prima di metterne in cantiere di nuovi. Come dire: poco per volta si fa tutto, o quasi.   

mercoledì 22 novembre 2017

AVVISO

Comunicazione di servizio.
Dedicato ai lettori del nostro blog che sono tesserati iscritti presso il Circolo Acli di Scaparoni.



sabato 11 novembre 2017

TABULA RASA



Alla fine, per evitare ogni possibile pericolo di caduta, è stata rimossa anche l'ultima pianta rimasta. Probabilmente sarebbe morta, seccata in ogni caso, date le profonde ferite che gli erano state inflitte. Ed avrebbe costituito un pericolo incombente sulla strada. Dispiace ammetterlo, ma alla fine Genserico ha ottenuto quello che voleva. Le piante 'un gli garbavano, le ha tagliuzzate ben bene, ed ora le piante 'un ci son più.


Speriamo che non gli diventi antipatico pure il muro di recinzione, i loculi  o le tombe di famiglia.



venerdì 10 novembre 2017

NE RESTERA' SOLO UNO



Dopo l'abbattimento ad opera di ignoti di una delle tre piante davanti al cimitero, l'ufficio tecnico ha provveduto a rimuovere una delle altre due rimaste. C'era la concreta possibilità di caduta, dato il precario equilibrio in cui si trovava, dopo essere stata, come le altre due, fatta oggetto ad atti di vandalismo, con dei profondi tagli alla base del tronco, su tutto il loro perimetro.

Mi auguro che l'Amministrazione, proprietaria del sito, provveda alla denuncia contro ignoti per i danni causati al patrimonio pubblico. Non si capisce a chi potessero dare fastidio queste tre bellissime piante che invece conferivano solennità al luogo cui facevano da cornice.

Abbiamo detto in tutte le salse, ad ogni occasione, in ogni richiesta, ad ogni interlocutore, come quello del vandalismo, degli atti inutili, gratuiti e soprattutto sempre impuniti sia il vero flagello che tormenta il nostro quartiere. Come per quanto riguarda in generale il paese, si registra una sostanziale impotenza, sia nell'accertamento delle responsabilità, sia per una legislazione ipergarantista che, se anche in linea di principio potrebbe sembrare propria di un paese civile, all'atto pratico poi contribuisce a generare una sostanziale impunità, una consapevolezza di poter fare tutto quello che si vuole, senza conseguenze.

Nessuno sa chi sia il responsabile di questo scempio ad un luogo in cui ciascuno di noi ha almeno una persona cara. Invito chi sia a conoscenza di particolari che possano aiutare a risalire ai responsabili a farsi avanti presso le autorità. E invito anche chi ne ha la funzione a mettere in atto ogni possibile accorgimento per evitare il ripetersi di simili atti. Che sia deterrente, che sia inquirente, che sia repressiva, ogni azione che possa porre fine o mitigare questa spirale deve essere intrapresa. La pazienza della popolazione è grande, ma non è infinita.

giovedì 9 novembre 2017

QUALCOSA SI E' MOSSO

... purtroppo ormai è tardi per organizzare turni di sorveglianza...

... fate solo attenzione a non passare troppo vicini, che non vi càschino gli altri due sulla testa....





Scrivi qui

QUALCOSA SI MUOVE


La riprova che a volte la stampa serve a smuovere le cose, è questa volta pienamente verificata. Dopo l'ottimo pezzo, uscito martedì su Gazzetta d'Alba, della brava Alessia Alloesio, qualcosa è cambiato, c'è stata una reazione di orgoglio. Qualcosa si muove. I vandali.

Anzi, una particolare tipologia di vandalo. Forse piccato dal non essere stato citato nell'articolo, è  tornato in azione nella stessa giornata di martedì. Per la verità, nel post che ha ispirato l'articolo di Alessia avevo fatto una lunga lista di atti vandalici riscontrati negli ultimi anni, ma era materialmente impossibile ricordarli ed elencarli tutti. Ho tralasciato anche quelli recentemente pubblicati, come quelli aventi in oggetto le piante del cimitero (Genserico's corner).


Questo forse ha colpito nell'orgoglio il nostro "amico". Il non vedersi riconosciuto il giusto merito della sua azione, sia nel nostro post che nell'articolo cartaceo, ha scatenato in lui un moto d'orgoglio. E allora ha voluto "battere un colpo". dimostrare di esserci ancora, di esistere e di lottare con (contro di) noi. Infatti già nel pomeriggio/sera di martedì si poteva notare, intorno alle piante del cimitero già martoriate questa primavera, un nuovo "giro" di motosega, con tanto di segatura sparsa per terra.

L'accanimento contro queste povere piante, colpevoli solo di esistere, ricorda molto le gesta epiche che si vedono nei cartoons americani, quelle di Wile E. Coyote quando cerca di catturare Road Runner, il sorridente Beep Beep. E come Road Runner le piante del cimitero sembrano insensibili all'azione del vile coyote nostrano, che si affanna, si ingegna, fatica, insomma, lavora, ma senza ottenere risultato, tant'è che le piante sono ancora lì. Segnate, sfregiate, ma ci sono ancora.


In ogni caso, per non rischiare di alzarci un mattino e non vederle più, bisognerebbe attuare delle contromisure. Escluderei di mettere sotto tensione la superficie delle piante; nei cartoons ogni tanto una scarica elettrica serve a ridurre la slancio del Coyote, ma qui ci sono anche le altre persone, rischieremmo di vedere fulminato chiunque toccasse i tronchi, anche solo per poggiarci la zampa. E penso che non sia fattibile installare qui la telecamera promessa per la videosorveglianza, sguarnendo così altre zone più sensibili,  e più bisognose per la grande quantità di possibili obiettivi presenti.

Si potrebbe sorvegliarle di persona. Una o più sentinelle armate, di smartphone, che controllino H24 , su più turni, che nessuno possa continuare e terminare l'opera vandalica iniziata. Volendo, magari installare una garitta che ripari i sorveglianti nelle condizioni atmosferiche avverse. In fondo, come ci sono i praticanti del bird watching, potremmo trovarne anche qualcuno interessato al tree watching. Le iscrizioni sono aperte. Venghino siori venghino.

lunedì 30 ottobre 2017

A RIVEDERCI


Ci ha lasciato oggi Giacosa Francesco, da tutti noi conosciuto come Franco dei Prati (dij Pra'). Era da tempo ammalato, sembrava che si fosse ristabilito dopo una crisi acuta, ma oggi se ne è andato, ad una età davvero troppo precoce, a soli 66 anni.

Da generazioni la sua famiglia abitava in quella bella, accogliente cascina posta al fondo della strada che da sempre dava il nome alla sua famiglia: Strada dei Prati. E lui per tutti era appunto Franco dij Pra', come già eravamo abituati ad indicare anche suo padre, Talìn (Vitale) dij Pra'.

Non lo conoscevo a fondo, non essendo coetanei nè vicini di casa. Ma per quel poco che conoscevo, l'ho sempre stimato come una persona gentile, cordiale, molto ospitale. Tutti noi lo conoscevamo di vista, per noi era l'uomo della mietitrebbia, il conducente di quei ciclopici mezzi che ci capitava di incontrare in campagna, nei fondi dove svolgeva il suo lavoro, instancabilmente.

Ma in alcune occasioni ho anche avuto modo di constatare la grande ospitalità, la cordialità e la cortesia che gli erano proprie e che trasmetteva a tutta la sua famiglia. Quando non si conosce a fondo una persona, si rimane piacevolmente stupiti nello scoprirne un lato nascosto ed interessante. Ed infatti eravamo rimasti sorpresi e rapiti dal suo coinvolgente entusiasmo quando in più occasioni ci fece da anfitrione, illustrandoci la storia della sua famiglia e della sua cascina in epoche passate.

Una volta ci raccontò dell'incontro, avvenuto proprio qui tra suoi antenati ed il re Vittorio Emanuele II, in transito dalla tenuta di Pollenzo, facendoci vedere la targa commemorativa che ricordava l'avvenimento. In altre occasioni, specialmente nelle sere d'estate in cui si faceva un punto di onore nell'ospitare la recita del rosario, ci raccontava la storia del grande pilone dedicato alla Madonna che si erge all'ingresso della sua cascina, pilone voluto, realizzato e curato nel tempo dalla sua famiglia. Si sentiva nelle sue parole l'orgoglio e la soddisfazione di continuare una tradizione che veniva da lontano nel tempo. Si capiva che ci teneva a farne partecipi anche gli altri. Era una brava persona.


Questa sera. lunedì 30 ottobre alle 20.30, ci sarà la veglia di preghiera, in parrocchia a Piana Biglini.

Domani mattina, martedì 31 alle ore 10.00, ci sarà il funerale nella chiesa di Piana Biglini, partendo dalla cascina Prati alle 9.45.

Alla moglie, al figlio, alla famiglia, a parenti ed amici vanno le condoglianze del Comitato di Quartiere.

Ciao Franco. Riposa in pace. A rivederci.

lunedì 23 ottobre 2017

LA LISTA


 

Ancora una volta siamo a commentare un accadimento non desiderato.

Questa mattina si è constatata la distruzione dello specchio posto in via Martini, a ridosso dell'incrocio con via Garelli, a lato della chiesa parrocchiale.

Pare che l'ennesimo incidente sia del tutto fortuito: si ipotizza l'impatto contro lo specchio da parte di un cormorano in migrazione, disorientato da una improvvisa, repentina variazione dell'asse magnetico terrestre.

Possiamo comunque dirci fortunati, per la mancanza di altri danni visibili: se ci fossero state per esempio installazioni di videosorveglianza, avrebbero potuto anch'esse essere interessate dall'impatto, aumentando l'entità del danno a carico della collettività.

Ci auguriamo ora che gli enti interessati possano al più presto ripristinare quanto danneggiato, data la importante funzione che lo specchio rivestiva in questo incrocio disagevole e con poca visibilità.



Al di fuori di ogni metafora, tralasciando ogni ironia, un fatto rimane evidente: questo sembra proprio l'ennesimo danno causato da atti di vandalismo, all'interno del nostro quartiere. Non è stato un autoveicolo a centrare lo specchio, non c'è traccia di impatto sul palo. Per colpire un oggetto posto a più di due metri da terra, ci vuole un gesto intenzionale, e usando un attrezzo.

Come sempre andiamo ripetendo ad ogni scoperta di nuovi atti del genere; più si lascia perdere, più si invoca la ragazzata, più si commenta "eravamo anche noi così", insomma più si va sul "sono cose che càpitano", e più si sbaglia. Si diceva, in un film ormai datato, che "Queste cose càpitano solo perchè in questo paese c'è troppa gente che, quando queste cose càpitano, dice: - Sono cose che càpitano-".

Per non farle capitare, ci vorrebbe anzitutto a livello generale un cambiamento di prospettiva: non è che si può fare tutto quello che si vuole e farsi beffe dell'autorità solo perchè questa non è in grado di reprimere i comportamenti sbagliati, ingabbiata com'è sia in una serie di garantismi che ne paralizzano l'azione, sia in una cronica mancanza di mezzi e di uomini. Il senso di ciò che è giusto o sbagliato dobbiamo averlo dentro di noi, formatosi per insegnamento, cultura e ambiente di vita. Ci vorrebbe del tempo, delle generazioni, perchè tanti, troppi sono gli atteggiamenti, le abitudini da cambiare; per dirla con la saggezza popolare del grande Bartali: "- Gli è tutto sbagliato, gli è tutto da rifare -".

A livello locale poi si dovrebbe mettere in atto tutta una serie di accorgimenti per contrastare o perlomeno dissuadere questo stillicidio di atti vandalici, di danneggiamenti. E' almeno da un paio di anni che periodicamente, ad ogni nuova distruzione, invochiamo l'installazione di mezzi di videosorveglianza o anche solo la presenza fisica dell'autorità, dei suoi difensori sul territorio.
Magari poi, riflettendo sulla constatazione della sostanziale impunità, il deterrente di questi mezzi perderebbe ogni efficacia psicologica agli occhi dei nuovi Genserico. Ma almeno ci avremmo provato, in qualche maniera. Prima che l'esasperazione della popolazione non porti a quei tristi fenomeni di intolleranza che sono stati i prodromi in passato di ben altri gravi eventi. Il lassismo in sè non è necessariamente cosa negativa, ma il suo eccesso porta a delle reazioni di segno opposto che poi potrebbero sfociare in atti di intolleranza tout court, proprio quella che si dovrebbe evitare in uno Stato civile.

Questa volta è toccato allo specchio, la volta prima al rubinetto del cimitero, prima ancora alle vetrate della chiesa, a quelle del salone parrocchiale, ai fari a pavimento del sagrato. Alla vetrata polìcroma sul portone della chiesa, ai lampioncini da giardino intorno al salone, al citofono della casa parrocchiale. Alla bacheca del Comitato di Quartiere, ai muri del salone, al muro della casa in via Martini. Ai tombini in via Garelli, al quadro luci del campo da calcio (già danneggiato anche il suo rifacimento, una volta si diceva "secondo estratto"), alla rete del campo da calcio. Alla recinzione della chiesetta, allo specchio in via Martini oltre ferrovia, alla pensilina del bus e cabina telefonica sulla piazzetta delle scuole. Al furto sistematico di quanto si coltiva lungo la strada del cimitero, al furto della corrispondenza nelle cassette delle lettere, all'abbandono di ogni genere di immondizia, specie bottiglie di birra vuote, lungo le vie e nei fossi del quartiere. Alla introduzione di cani nel parco giochi, all'abbandono di pattume a pochi centimetri dai cestini, al furto di fiori, sia recisi che in vaso, nel cimitero, oltre all'asportazione di altra oggettistica funebre, di pluviali e grondaie. Molte altre cose ancora, ma soprattutto quella aria di sfida, quella consapevolezza di impunità che diventa la beffa più insopportabile che accompagna tutti questi danni.

Quando ci siamo lamentati dell'andazzo che aveva preso il nostro bel (prima) quartiere, ci siamo sentiti rispondere che questi erano problemi comuni a tutti i quartieri dove si era iniziata la convivenza tra due ambiti sociali diversi, che questi inconvenienti erano capitati dappertutto, che ci voleva del tempo e della pazienza per l'integrazione e la convivenza pacifica. A me questa volontà di integrazione non mi sembra venga esplicitata, anzi non la vedo affatto. Vedo solo una lunga lista di atti intesi a escludere, a voler respingere ogni possibilità di convivenza, di tolleranza, di integrazione.

A questo punto bisogna attuare un controllo, ma che sia capillare ed efficace, del territorio; diversamente, si finisce per delegare agli istinti peggiori dell'autodifesa. Per me è sempre meglio la prima, anche se può sembrare invadente; in fondo, male non fare, paura non avere.

E speriamo che a livello generale si rettifichi qualcosa, si dia un indirizzo chiaro di legalità, altrimenti il Paese va a scatafascio. Come il nostro specchio.


giovedì 12 ottobre 2017

ACQUA PASSATA


La settimana scorsa ho ricevuto l’ennesima segnalazione di un atto, non dico di vandalismo, ma di evidente stupidità. Siamo sempre nella zona del cimitero, dove l’ultima volta abbiamo constatato il danneggiamento delle tre piante nell’aiuola esterna.

Questa volta, una persona dotata di un ormai raro senso civico mi ha informato di aver chiuso il rubinetto esterno al cimitero; qualcuno lo ha lasciato aperto e zampillante, non certo per una necessità, credo neppure per distrazione, ma solo per il gusto di fare una cosa disdicevole, di sprecare risorse che poi tutti quanti dobbiamo pagare.

Quando è stato chiuso il rubinetto, la rampa e la strada sottostante erano già percorse da un corposo flusso d’acqua. Mi era già capitato di vedere dei non autoctoni assieparsi intorno a questo rubinetto con taniche e capienti contenitori. Circolava la voce, sicuramente una leggenda metropolitana, di atomizzatori riempiti di gratuita acqua pubblica per i trattamenti antiparassitari privati. Ma non era ancora capitato che qualcuno provocasse un danno alla collettività, senza ricavarne un profitto. Nella sua logica distorta, praticamente un idealista.

Aspettando che Godot arrivi con le telecamere di sorveglianza, si potrebbe nel frattempo attrezzarsi con sistemi che evitino non dico le appropriazioni indebite, ma almeno gli sprechi. Mi era sembrato il classico uovo di colombo la soluzione adottata per le luci del campo sportivo. Accensione a tempo, dopo due ore si spengono, se le vuoi a tutti costi lasciare accese per tutta la notte, ogni due ore devi tornare masochisticamente a ripigiare il bottone.

Ecco, per il rubinetto esterno al cimitero si potrebbe usare lo stesso criterio. L’ho già visto in molte fontanelle pubbliche: schiacci il pulsante, l’acqua esce; lasci il pulsante, l’acqua si ferma. Se devi riempire il bidoncino per i fiori dei loculi senza farti venire il callo al pollicione, c’è il rubinetto interno al cimitero; se devi riempire il bidoncino per il bagnetto del cane, c’è il rubinetto di casa tua.

Le leggende metropolitane da dieci brente in su, gli allagamenti stradali, e persino le code di persone in attesa con il bidoncino sotto braccio diventerebbero acqua passata.

lunedì 11 settembre 2017

GENSERICO'S CORNER


Ancora una volta dobbiamo constatare la presenza di fenomeni di difficile interpretazione.

Le piante presenti nel giardino del cimitero, tre pini di una certa consistenza, presentano misteriosi tagli alla base del loro tronco. Qualcuno ha ipotizzato una misteriosa origine extraterreste di questi cerchi, un pò come le figure disegnate nei campi di grano delle pianure del middle west.




Confortati anche dall'autorevole parere del SETI, possiamo ora svelare il mistero: è opera non di intelligenze aliene, ma di ignoranze nostrane.

E' l'ennesimo atto di vandalismo compiuto contro la pubblica proprietà. Aggravato dalla mancanza di rispetto verso un luogo che dovrebbe avere la considerazione e l'attenzione di tutti, visto che ognuno di noi ha perlomeno una persona cara in questo luogo.

E' un vandalismo anomalo, quasi da masochisti, questo voler faticare per lasciare il segno della propria (inutile) esistenza nella vetusta corteccia di quelle povere piante. Di solito chi vandalizza lo fa senza vantaggio proprio, ma anche senza perderci troppo tempo o troppa fatica. Qui invece impressiona l'impegno e la pervicacia dimostrata nel voler fare, diciamo, "un bel lavoro".

A quanti mi hanno chiesto informazioni su queste piante, posso riferire quanto risulta all'ufficio tecnico, gestione aree verdi: è un atto vandalico riscontrato già nella tarda primavera di quest'anno.

Come al solito, da qualche anno a questa parte, qualcuno per gioco, per sfida o per noia pensa di distruggere i beni a servizio di tutti, solo per il gusto di farlo, e di farlo impunemente. Visto che per lassismo buonista o per esagerato garantismo bisogna subir tacendo, fin che la legge non punisca severamente i colpevoli, se mai arriverà a conoscerli, non si potrebbe intanto avere almeno un pò di sorveglianza, sia fisica che elettronica, prima che non rimanga più traccia di pubbliche infrastrutture?

sabato 2 settembre 2017

FESTA DI COMUNITA'


Come da tradizione, torna la Festa di Fine Estate o Festa della Comunità. Oltre alle indicazioni più sociali ed umane, come il piacere di ritrovarsi e lo stare insieme almeno una volta all’anno, la parte più “pratica” impone di conoscere il numero dei partecipanti per poter preparare al meglio la parte alimentare dell’evento.

Siamo quindi a informarvi sulle modalità per dare la vostra adesione. Potete telefonare a Barbara (334 77 53 035) o a Silvio (349 35 62 766) per prenotarvi, fino a martedì 12 settembre. 

Anche per quest’anno siamo andati sul sicuro, ricorrendo al servizio di Tarcisio, un nome una garanzia. L’anno scorso abbiamo riscontrato una generale soddisfazione e abbiamo pensato per quest’anno di fare il bis, senza paura di apparire monotoni. E’ sempre valido il detto per cui “squadra che vince, non si cambia”; speriamo che non ci giudichiate per questo troppo sedentari o senza coraggio di sperimentare. Ci saranno ancora occasioni.Intanto vi invitiamo a prenotarvi entro il 12 settembre, così da procedere senza imprevisti dell’ultima ora.

Grazie per la vostra presenza. Ci vediamo sabato 16 settembre.

mercoledì 30 agosto 2017

PER GIUSTA CAUSA


Anche quest’anno torna l’iniziativa del PIZZA PARTY a Scaparoni, con offerta libera e pizza a volontà.
Il ricavato sarà destinato alle attività della “COLLINA DEGLI ELFI” di Craviano (Govone).
(http://www.lacollinadeglielfi.it/)

Intervenite numerosi. Vi aspettiamo. La vostra presenza sarà preziosa.

giovedì 3 agosto 2017

‘na festa peji d’na vôta


Riceviamo e molto volentieri pubblichiamo la locandina della “Festa dell’Amicizia” di ferragosto, a Scaparoni. La spinta innovatrice e al tempo stesso tradizionalista dell’amico e collega Aldo Porro e del suo dinamico comitato di quartiere continua a manifestarsi nell’organizzazione di nuove (e antiche) occasioni di incontro e di socializzazione.

Così è anche per questa festa “campagnola”, nella splendida cornice del pilone di San Rocco, alla grande quercia di Scaparoni, per incontrarsi, ritrovarsi e stare insieme in allegria. Vi invitiamo caldamente a partecipare, per rinnovare, mantenere vive e non abbandonare le tradizioni “d’na vôta”..

Non mancate. Vi aspettiamo.

giovedì 20 luglio 2017

IL VUOTO




In seguito alle segnalazioni di diversi residenti è stata finalmente rimossa dalla polizia municipale la macchina che da oltre tre mesi stazionava nella piazza davanti alla chiesa.

La durata della sosta è anche deducibile dal profilo del frontale anteriore che era stato parzialmente inglobato nella vegetazione delle aiuole. Ne è rimasta una specie di bassorilievo vegetale che ha le fattezze del muso della macchina. Vedendola da vicino, si può individuare l’ingombro del cofano e quello del paraurti.

Con una siepe a vegetazione più fitta, probabilmente si sarebbero anche potuti vedere i numeri della targa, incavati come un negativo fotografico.

Ringraziamo il vigile di quartiere che con solerzia ha provveduto all’accertamento.

Un pò dispiace, ormai ci eravamo abituati alla presenza discreta e silente dell’autovettura. Ci mancherà. Lascia un grande vuoto.


mercoledì 28 giugno 2017

AUGURI !

Giovedì 29 giugno nella messa delle 18.30 nella chiesa della Trasfigurazione al Mussotto si festeggerà la ricorrenza del cinquantenario di ordinazione sacerdotale di don Franco Gallo 


Non sono un grande frequentatore della parrocchia, mi manca l’assiduità di chi è veramente consapevole e intimamente convinto. Per contro, riesco ad osservare con occhio distaccato e , penso, abbastanza neutro ed imparziale tanto il pulpito che l’assemblea. Di tutti i parroci che ho avuto modo di conoscere, Don Franco Gallo è quello che mi ha maggiormente e favorevolmente impressionato.

Principalmente per l’entusiasmo che ci mette nelle omelie: il momento in cui, al di fuori della liturgia, del rito che si perpetua, si instaura il dialogo tra il pastore e l’assemblea. Il momento in cui si parla di cose attuali, vive, che toccano la realtà delle persone. Più che un dialogo, un monologo, anche se in alcuni casi l’ho sentito approcciarsi direttamente alle persone sedute nei banchi, con saluti, consigli, in un caso addirittura con domande e risposte.

Don Franco ha questa capacità di catturare l’attenzione dei fedeli, di inserire citazioni, espressioni e termini dialettali, aneddoti curiosi ed interessanti. Mi compiaccio tutte le volte che ci delizia con riferimenti, situazioni, rimandi a qualche capitolo della somma opera, la visuale cristiana della vita e del mondo descritta dal Manzoni nei Promessi Sposi; lontane, ma sempre benvenute, reminiscenze scolastiche.

Chi lo conosce solo di vista, percependone l’età potrebbe pensarlo come un parroco “di una volta”, tradizionalista; ma in verità intrattenendo rapporti con lui ci si accorge che è molto moderno, sia nella mentalità che nei mezzi. Un parroco tecnologico, che si può contattare con la posta elettronica, prima ancora che con il telefono.

Io non sono forse la persona più indicata per illustrarne le qualità, conoscendolo poco e da poco tempo; ma devo dire che il nostro Comitato di Quartiere ha trovato con don Franco una piena e fattiva collaborazione, sia per la pluriennale concessione dei locali per le assemblee e le riunioni, sia per la possibilità di dare dal pulpito i nostri avvisi di servizio, insieme a quelli parrocchiali. Una brava persona, un pastore che sa farsi benvolere dalla sua comunità, un educatore e un insegnante capace e colto ; questo per me è don Franco Gallo. Assieme ai miei, unisco gli auguri di tutti i componenti del nostro consiglio di quartiere. Auguri per questo importante traguardo e una lunga, proficua prosecuzione per molti anni ancora.

giovedì 1 giugno 2017

NOI S'ANDAVA A FAR MERENDE


Per l’ennesima volta dobbiamo ricorrere ai buoni uffici dell’instancabile assessore Scavino, chiedendogli di mandare qualcuno a tamponare la falla che si è di nuovo aperta nella ben oliata macchina della raccolta rifiuti.

Per la verità, la falla non è opera del destino cinico e baro, ma ha nomi e cognomi precisi. Anche una identità etnica, ma non la posso citare, per non essere tacciato di razzismo, di essere politicamente scorretto. E soprattutto perché me l’hanno riferita, ma non l’ho vista di persona.

Sta prendendo piede questa moda della merenda: si va in gruppo nel parco giochi bimbi, quello in cui dovrebbero starci i bimbi e i loro accompagnatori, si porta il cestino della merenda, ci si siede in cerchio, si condivide il desinare, si ride, si scherza, si passa il tempo, e poi, quando gli è ora, ovvìa, si va, lascia lì il rusco, chè te lo voi portare dietro?

E così rimane il campo dopo la battaglia: con morti e feriti abbandonati, lasciati alla mano pietosa del primo spazzino che passa di lì. Poco importa che il cestino porta rifiuti rimanga desolatamente voto, solitario, anelante a raccoglier tutta quella roba; chè il rusco ci sta meglio in terra, sull’erba, così da riempir l’occhio, da fare la sua porca figura.



C’è voluto un po’ di rodaggio, ma alla fine la rivoluzione copernicana della raccolta rifiuti cittadina ha fatto centro, sta entrando nelle abitudini e nelle coscienze dei cittadini, ovvero di quelli che una coscienza ce l’hanno. Per tutti l’altri, una pecca è evidente: è carente il multilinguismo. La normativa, la cartellonistica, le istruzioni per l’uso, il manuale di educazione civica applicata alla raccolta del rusco; per tutti s’impone la traduzione in tutte le lingue e i dialetti perlomeno europei (ma non sarebbe malfatto aggiungere anche gli idiomi parlati in Papua Nuova Guinea).

Altrimenti, di fronte alla contestazione dell’atto incivile, ci sarà sempre chi obietta: “Ma io non parlo l’italiano, mica posso leggere le istruzioni su dove si butta il rusco, scrivetele anche nella mia lingua, altrimenti denotate la vostra inospitalità e la vostra prevenzione verso gli stranieri”

Per non far la figura de’ provinciali, va a finire che gli dovremo pure chiedere scusa delle nostre carenze.


E ristampar tutti codesti cartelli, prima che il prato si riempia completamente!

giovedì 25 maggio 2017

VARIAZIONE DI ORARIO

Come sollecitatoci da molti residenti, è stata inoltrata la richiesta di prolungamento dell'orario di apertura del cimitero di Piana Biglini - Scaparoni, nel periodo estivo. Ecco il comunicato stampa con la delibera, da parte della giunta, della variazione di orario, in via sperimentale.


giovedì 4 maggio 2017

LA PROVA


Per dare visibilità ai comitati di quartiere e alla loro funzione, ogni mezzo può essere utile. Anche inserire in una festa di quartiere un momento di divertimento e di svago: competizione, goliardia, spirito di squadra.

Così probabilmente pensava il Comitato di San Cassiano, prendendo l’iniziativa di indire le “Quartieriadi”. Il nome rievoca immagini lontane: il monte Olimpo, un mondo classico con il culto della fisicità, monsieur De Coubertin. Più prosaicamente si pensava ad una sorta di “Giochi senza frontiere” in sedicesimi, in cui al posto delle varie nazioni europee ci fossero rappresentanze dei quartieri cittadini.

Nello specifico, si tratterà di affrontare un percorso ad ostacoli nel minore tempo possibile. Come vedrete dalle immagini, il percorso è in sostanza una piattaforma gonfiabile, senza difficoltà insuperabili, affrontabile anche dai bambini. E’ stato redatto anche un regolamento che ricalca lo spirito goliardico e amichevole a cui è improntata l’iniziativa. A fianco della prova fisica è prevista anche una prova di cultura generale, che possa valorizzare anche l’apporto dei non propriamente palestrati come il sottoscritto (se ci fosse stata anche una prova basata sullo scopone scientifico, sarei stato il primo ad iscrivermi).


L’invito è rivolto a tutti i nove quartieri di Alba. Chiunque sia residente può aspirare a partecipare nella rappresentativa del proprio quartiere. Ogni quartiere avrà 8 partecipanti, con un assortimento per età e per genere disciplinato con precisione dal regolamento, di cui allego di seguito il testo.


Che dire? Fatevi avanti e date la vostra disponibilità a partecipare a questa bella iniziativa. Ogni occasione di incontro e di confronto con le altre realtà della città è sempre benvenuta. E comunque, anche se come me non avete la fisique du role, potete sempre venire a tifare per il vostro quartiere. Le Quartieriadi si svolgeranno all’interno della “Festa di San Cassiano” (che va dal 18 al 21 maggio), e precisamente domenica 21 maggio, dalle ore 16.00 in avanti. 

Attendiamo entusiastiche adesioni. Qualsiasi mezzo va bene, email, messaggi, post, di persona, per telefono. Fatevi sentire. In ogni senso.



venerdì 24 marzo 2017

IN CAMPANA


E non solo delle strade, verrebbe da dire. A meno che con strade sicure non si intenda anche indicare un territorio libero da delinquenza, sgombro da malintenzionati, bonificato dai ladri.

Com’era prevedibile, non è bastata la grande presenza di pubblico all’incontro per disorientare e spaventare i malintenzionati. Anzi, sembra quasi che ad un territorio che chiede più sicurezza, abbiano voluto rispondere nell’ultimo week end con una offensiva in grande stile, con una campagna da stakanovisti del crimine.

Forse terrorizzati dalla promessa di una videosorveglianza prossima ventura, prima di ritrovarsi con le spalle al muro, hanno deciso di agire ora, di battere il ferro finchè è caldo, stringendo la morsa sul quartiere. Risultato, un week end costellato da furti, tentativi ed effrazioni varie, stando a quel che si è avuto modo di conoscere dai discorsi della gente.

Era un po’ la situazione che volevamo rappresentare alle autorità e al pubblico durante l’incontro dell’otto marzo. Non solo i “piloti de noantri” che creano pericolo viaggiando sulle strade del quartiere; ma anche e soprattutto la sicurezza sociale, gli atti di vandalismo, di maleducazione e di inciviltà. Il furto, la violazione della cosa più sacra per le persone, il proprio domicilio. E l’insopportabile, odiosa consuetudine di razziare tutto quello che si trova lungo i confini della passeggiata. Anche e specialmente ciò che è coltivato con cura, passione ed amore da chi preferisce un lavoro duro ma onesto ad un comodo parassitismo impunito.

In ogni caso, aspettando che Godot ci porti le telecamere di videosorveglianza, vi consigliamo di tenere gli occhi aperti. Come anche consigliato dalla pattuglia presente sabato sera, 18 marzo, quando vedete qualcosa di sospetto non esitate a telefonare ai Carabinieri, non abbiate paura di apparire importuni.

E’, per ora, l’unico modo di difendersi dalla delinquenza, in uno stato di diritto. Non guasterebbe anche un po’ di inflessibilità, di certezza della pena, insomma di un deterrente che ci faccia pensare due volte prima di commettere un reato. Ma in un paese che non riesce a garantire un minimo livello di assistenza a tutti i suoi contribuenti, è difficile pensare che si trovino i soldi per coprire le carenze di posti di detenzione.

Tristi, sconsolate considerazioni. Come quelle di un amico di vecchia data che, in commento alla nota di annuncio dell’incontro sulla sicurezza, aveva risposto con un laconico, ironico, profetico “bla bla bla”.

Ma non vi fate contagiare dal nostro pessimismo. Voi comunque state in campana.



sabato 18 marzo 2017

PASTA PARTY - Sabato 01 aprile ore 19.30

Vi aspettiamo tutti - sabato 01 aprile alle ore 19.30 nel salone parrocchiale di Piana Biglini

venerdì 10 marzo 2017

SERATA SULLA SICUREZZA ( . . . . . . . . )



Serata sulla sicurezza.

Abbiamo (plurale majestatis) sbagliato, su questo non c’è dubbio. Volevamo avere un vademecum pronto per l’uso sulla difesa dai malintenzionati, dai truffatori, dai lestofanti. La grande partecipazione di pubblico a mio parere era proprio dovuta a questo: sapere cosa fare, come reagire, come comportarsi. Già ne avevamo avuto prova tre anni fa, con un analogo incontro a Scaparoni, da tutti ritenuto interessante, utile ed istruttivo.

Sì, è vero, una parte degli argomenti all’ordine del giorno sono stati affrontati. La parte della sicurezza stradale; finalmente abbiamo avuto una parola di certezza sull’utilizzo delle postazioni autovelox, su cui nell’incertezza si erano andate diffondendo leggende metropolitane. Poi altri argomenti, in ordine sparso, non seguendo la traccia di un intervento strutturato, da sviscerare completamente, ma saltando di palo in frasca. Andando dietro alle domande del pubblico, più eterogenee possibile, senza un inquadramento per argomenti, per categorie di merito. Simbolo emblematico, la danza del microfono.

Abbiamo (sempre plurale majestatis) sbagliato a non avere un piano B. Pensavamo che con gli interventi dei protagonisti per eccellenza, dei massimi catalizzatori della attenzione del pubblico, si sarebbe data consistenza alla serata. Purtroppo non è andata così, e la serata si è andata stancamente stemperando in una serie di segnalazioni su argomenti e problemi più disparati.

Abbiamo (ancora plurale majestatis) fatto quella che in Francia chiamano figura da “Chocolatiers”. Ce ne scusiamo con tutti gli amici presenti, dei due quartieri riuniti (a proposito, unica nota positiva: mai visto tanta gente ad una assemblea, nel nostro salone).

Non ci è riuscito di fare quello che volevamo: dare consigli, suggerimenti, “istruzioni per l’uso”. Che poi questo sia stato causato da un difetto di comunicazione, o da malintesi, o da scarsa esperienza, poco importa. Non doveva succedere. E non ne hanno alcuna colpa gli ospiti presenti che sono intervenuti generosamente per mettere a disposizione di tutti la loro esperienza. La colpa è nostra (di nuovo, plurale majestatis), nel bene e nel male.

Speriamo che nel futuro si possa realizzare quello che ieri sera non ci è riuscito.

Sbagliando si impara.

domenica 5 marzo 2017

IL VIZIO


Una persona mi ha mandato alcune immagini di una sua passeggiata nella campagna intorno al quartiere. Dovrebbe essere un’oasi di pace e tranquillità, immersa nel verde, nei profumi e nei colori della natura.

Peccato che in certi punti il colore che predomina non sia il verde, ma il nero. Non la poetica della natura, ma la prosaicità dei sacchetti della monnezza. Non i profumi dei fiori, ma la puzza della rumenta.

strada Sottoripa - 04 marzo 2017

strada Sottoripa - 04 marzo 2017

Si tratta della strada Sottoripa, nel tratto che va dal bivio tra strada del cimitero e strada per Scaparoni, fino all’inserimento sulla provinciale SP275. Ci dovrebbero passare solo i contadini, oltre ai runner e agli amanti della natura. Invece ci vanno i vandali, o meglio, gli incivili che invece di farsi ritirare a domicilio la spazzatura dal servizio di raccolta preferiscono caricarla, trasportarla e scaricarla lì dove nessuno glie la può portare via. 

Non si fanno vedere, perchè in fondo lo sanno che stanno compiendo un’azione scorretta, se non addirittura illegale. Devono trovare la pratica soddisfacente, visto che periodicamente, tra uno sgombero e l’altro tornano a depositare; insomma, si trovano bene.

C’era stata la lodevole iniziativa del Comitato di Quartiere di Scaparoni (nella simbolica data del 21 marzo) della Giornata Ecologica 2015, in cui si era fatta pulizia in tutti gli ambiti del quartiere ed anche in questo tratto. Già a metà maggio però l’inciviltà si era ripresa i suoi spazi, vedi foto allegata.

strada Sottoripa - 17 maggio 2015

Allo sgombero conseguente erano seguiti altri depositi: nel 2016 una nostra segnalazione sull’app Decoro Urbano era servita a realizzare un nuovo sgombero del materiale fino ad allora depositato.




E oggi con le foto che mi sono state mandate ho replicato la segnalazione a Decoro Urbano. Non c’è niente da fare, la sensibilità ambientale una volta era un optional, ora il trasgredirla è diventato un punto d’orgoglio.

Non ci sono più motivi di opportunità o di convenienza, visto che la raccolta rifiuti a domicilio è quanto di più comodo possa esistere. Ma si sa, il lupo perde il pelo....