giovedì 18 ottobre 2012

ON THE BAD ROAD

La strada che va da Piana Biglini a Scaparoni non è raccomandata a chi soffre di vertigini, a chi non sopporta la vista sull'orrido (burrone) e sull'orrendo (asfalto). Questa strada dovrebbe essere chiusa al traffico; anzi, questa strada è chiusa al traffico. Da almeno tre anni, da una violenta pioggia che ha spazzato la collina, esiste una ordinanza che vieta il passaggio a causa di un evento franoso. Come in tutti i casi che ci è capitato di conoscere, il traffico viene interdetto in via provvisoria; quando saranno stati eseguiti i necessari lavori per la messa in sicurezza, il normale passaggio verrà ripristinato.

In questo caso l'anomalia sta nel fatto che la strada è ancora chiusa, dopo più di tre anni. Possibile?
Certo, chi passa non ha questa impressione. Inizialmente era stata transennata in corrispondenza di ognuno dei due accessi, a Scaparoni e a Piana Biglini. Poi i primi temerari si sono avventurati a piedi, timidamente; quando hanno visto che si poteva passare, anche se con rischio, hanno dapprima scostato e poi tolto del tutto  le transenne. Ora sono scomparse; ma non è scomparsa l'ordinanza che è tuttora valida. Tutti si chiedono quando sarà riaperta la strada; anzi tutti si chiedono quando verrà ripristinata e messa in sicurezza. Perchè il passaggio, quello ormai è stato ripristinato di fatto. Se qualche volenteroso che non abbia nulla di meglio da fare si piazzasse ad uno dei due accessi e contasse i veicoli che passano, scoprirebbe di essere non al cospetto di una strada chiusa al traffico, ma di una arteria viva e trafficata.

Man mano che passa il tempo, il nastro d'asfalto cede centimetri alla scarpata. Anche qui si formano dopo le piogge quei buchi nell'asfalto che si creano nelle strade normalmente aperte al traffico; ma  qui la chiusura dei buchi, il rattoppo dell'asfalto non viene effettuato, proprio perchè la strada è ufficialmente chiusa. In queste condizioni è uno strano scherzo del destino che non sia ancora capitato qualche incidente; chi passa fa degli slalom tra i buchi e le scarpate, sperando che l'asfalto non ceda proprio durante il suo passaggio. Se il problema è che non ci sono i soldi per fare i lavori, pensate a quanto si sarebbe potuto realizzare multando anche solo di dieci euro ogni passaggio non autorizzato in questi tre anni (ebbene sì, lo ammetto, anche quello del fotografo che ha realizzato queste foto, pure se fatte con un passaggio a piedi e per necessità di documentazione).

L'impressione, sicuramente sbagliata, che si ha è quella di un tacito accordo "all'italiana" : io non ti biasimo se tu passi lo stesso, tu non mi biasimi se io non aggiusto la strada. Ma noi riteniamo che sarebbe ora di ripristinare asfalto e transito. Se fosse stato fatto appena si fosse tecnicamente potuto, il disfacimento non sarebbe arrivato alla situazione attuale e sarebbe stato probabilmente meno oneroso. In caso contrario, si certifichi l'impossibilità di intervenire, si provveda alla cancellazione dal novero delle strade comunali e si decreti la chiusura definitiva ad ogni tipo di transito, per manifesta pericolosità.

L'importante è sapere che questa strada non serve solo al traffico delle macchine agricole dei residenti verso i loro fondi (sua iniziale motivazione) ma nel tempo ha assolto anche la funzione di decongestionare la strada provinciale di Scaparoni, che a sua volta viene usata per decongestionare Corso Canale. Forse impropriamente, permette di accorciare, anche se in misura minima, le file di veicoli che si formano nel collo di bottiglia rappresentato dall'incrocio della provinciale di Scaparoni con la statale 231. File che non dovrebbero esserci se fosse già in funzione la fantascientifica doppia rotonda le cui facoltà risolutorie ricordo di aver sentito magnificare già nel lontano 1999, e che stiamo aspettando con trepidazione.

L'auspicio è che assieme al Comitato di Quartiere di Scaparoni, che è particolarmente sensibile alle questioni del traffico veicolare giornaliero, si possa evidenziare all'Amministrazione Comunale lo stato di degrado della strada e quanto essa sia necessaria  per il transito degli abitanti (il cimitero di Piana Biglini è comune alle due frazioni, e sono molti i residenti dell'una e dell'altra parte che si devono reciprocamente spostare per accedere ai propri fondi agricoli).

Tutte queste necessità impongono che si proceda al più presto al ripristino della strada.

Temporeggiare ancora non farà che aumentare i rischi e i costi.

lunedì 1 ottobre 2012

LA FRECCIA ROSSA

Ho sempre guidato cercando di evitare i pericoli.

Forse per questo sono un pò prevenuto nei confronti di chi non riesce a stare senza sfidare il pericolo ad ogni curva, di chi cerca l'inebriante sensazione che solo una vita vissuta pericolosamente sa dare: i creativi, gli spiriti liberi, gli eroi, come li chiamava Vecchioni, belli, con gli occhi azzurri, con più ferite che battaglie.
Noi mediocri, al contrario, amiamo la vita così com'è: lenta, rassicurante, perfin noiosa; la nostra musa ispiratrice non è steve mcqueen, ma monsù travet. Ci dà quindi fastidio che qualcuno, per provare l'ebbrezza del pericolo, metta a repentaglio anche la nostra, di vita.

Questi pensieri sempre mi tornano in mente quando, sulla strada di Scaparoni, vedo comparire nello specchietto retrovisore, lui: the aviator, il pilota rampante; "la freccia rossa". Un piccolo bolide fiammante, una utilitaria colore rosso fuoco che si fa vedere negli specchietti in puro stile formula uno, accennando il sorpasso appena si profila un rettilineo anche solo di poche decine di metri, sempre su quella strada provinciale e sempre in direzione verso Monticello. Sono già stato sorpassato in tratti così brevi da dovermi quasi fermare per evitargli di affrontare curve cieche completamente in contromano, in modo che non creasse  pericolo nè per sè stesso (anche se finire qualche volta in un fosso forse gli farebbe apprezzare di più le gioie della guida responsabile) nè per gli incolpevoli automobilisti che si trovano a passare in quel tratto, in quel momento.

Ma "la freccia rossa" non è il solo pericolo per chi percorre quella strada. Usata come scorciatoia per chi da Monticello non vuole perdere tempo percorrendo la statale 231 e per chi da Corneliano non vuole stare imbottigliato nel traffico di corso Canale, è un crocevia trafficatissimo nelle ore di punta da auto, furgoni, camion, autobus, a volte addirittura TIR tratti in inganno dalle indicazioni del navigatore satellitare. Non avendo marciapiedi, è diventata pericolosa per chi la percorre a piedi, ma anche per chi ci va in bicicletta o in motociclo, e anche per il traffico che dovrebbe essere quello più caratteristico di questa zona, i trattori e le macchine agricole in genere.

La pericolosità della strada è un problema molto sentito dalla popolazione locale, che rischia un incidente tutte le volte che mette il muso fuori dal cancello. Per questo è stato il primo argomento che il Comitato di Quartiere di Scaparoni ha evidenziato di fronte alle autorità, dal Comune alla Provincia, proprietaria della strada. Attualmente la velocità consentita è di 70 km/h, ma gli abitanti si trovano in serie difficoltà quando provano ad uscire di casa. Per questo è in corso una petizione, una raccolta di firme per una richiesta da inoltrare alla Provincia in cui si chiede che venga abbassata la velocità massima dagli attuali 70 ai 50 km/h

Certo, questo è un deterrente che ottiene risultati solo se è abbinato ad una serie di misure di controllo e sanzione. Il nostro amico "freccia rossa" probabilmente non rinsavirà se verrà aggiornato il cartello con il limite: alla velocità a cui passa, probabilmente non riuscirà neppure a leggerlo. Ma una bella foto ricordo della propria macchina con l'indicazione di targa, velocità e importo sanzione, recapitata a domicilio, magari riesce a vederla, e a comprenderla.

Per questo vi invito, amanti come me del quieto vivere, del rispetto delle regole e della libertà del prossimo, a partecipare anche voi alla petizione che sta raccogliendo le adesioni tra gli abitanti della frazione e tra gli utenti della strada. Forse non cambierà molto, ma vista la frequenza con cui si verificano gli incidenti su quella strada, qualcosa bisogna fare; e la petizione è la sola cosa che la popolazione abbia il potere di attivare. Speriamo che serva a smuovere qualcosa.