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mercoledì 19 settembre 2012

A CHE PUNTO E' LA NOTTE

Ieri sera abbiamo incontrato l’Amministrazione per fare il punto sulle necessità della frazione. 

Dico frazione perchè suona strano chiamarlo “quartiere”, dato che si percepisce come una sensazione di lontananza, di eterogeneità rispetto all’essenza del centro cittadino. Certo, sta anche a noi di convincere, motivare la gente, di animare i luoghi e le persone per farli sentire omogenei e affini al resto della cittadinanza; ma credetemi, non è facile. Nei compaesani si riscontra la supposizione, a priori, di essere trattati come “figli di un dio minore”; e l'impressione è che l’Amministrazione su questa sensazione ci giochi, ragionando sul fatto che visto che la gente la pensa così, almeno che lo faccia a ragion veduta. Certo, poi tra noi si fanno ipotesi, magari maliziose, basate su considerazioni di tipo quantitativo (inteso come numero di abitanti) e qualitativo (intesa come numero di preferenze). Ma ci sembra che ogni ritardo, ogni inadempienza, ogni trascuratezza vada sempre di più ad alimentare i discorsi qualunquistici, le manie di persecuzione, i “hai visto, te l’avevo detto”.

Le ragioni che vengono addotte sono sempre le stesse: mettere le mani avanti e sotto con i “bambole, non c’è una lira” di Scottiana memoria. Per le spese correnti, c’è la scure della spending review; per quelle in conto capitale ci sono i vincoli del patto di stabilità. Pochi, maledetti e subito; nel senso che li devi spendere entro il 31 dicembre, altrimenti, poff !, non ci sono più. Un po’ come il “ciapa la cua” di quando bambini si andava sulle giostre a catena; se non l’afferravi subito quando ci passavi a fianco, quello dopo di te era già pronto ad approfittarne.

Non abbiamo avanzato richieste impossibili, tipo cattedrali nel deserto o opere faraoniche. Non siamo così avulsi dalla realtà da non renderci conto del contesto economico e sociale. Solo un po’ di manutenzioni, di ordinaria gestione dell’esistente per non lasciare andare a ramengo quel poco di cose pubbliche che ci sono. Certo, nell’emergenza poi le cose si fanno: come per il taglio dell’erba nel campo sportivo, come per la riparazione delle giostre nel parco giochi, come per il black out della pubblica illuminazione; come per il cartello girevole stile giostra del sarracino. Brutto vizio tutto italiano, quello di trascurare l’ordinario per i motivi più vari (uno su tutti: la cronica mancanza di fondi) e poi agire d’impulso nell’emergenza, spendendo magari molto di più di quello che si sarebbe usato per affrontare la gestione ordinaria.

Poiché sto notando una sensazione di sfiducia, da parte dei nostri concittadini, non solo nella Amministrazione, ma anche nel Comitato di Quartiere, probabilmente indotta dalla mancanza di risultati concreti e visibili, ritengo sia utile informare i nostri cinque lettori sulle richieste di ieri sera all’Amministrazione. Avevamo chiesto un incontro al Sindaco per fare il punto della situazione e riepilogare tutte le richieste emerse. Abbiamo ritenuto che una pubblica assemblea diventasse troppo dispersiva per discutere con profitto nel merito dei problemi, per tentare di risolverli con il dialogo e la persuasione. Le assemblee aperte diventano di solito una occasione di porre ognuno il suo singolo problema, la sua singola necessità a volte addirittura in contrasto con quella generale; ed è facile scadere nella concitazione, nella critica non costruttiva, a volte persino nell’insulto o nella polemica politica strumentale. Abbiamo deciso di comune accordo di tenere una assemblea generale aperta a tutto il quartiere per informare sull’iter delle richieste, non appena  avremo delle informazioni da comunicare, quando cioè effettivamente ci saranno dei progressi o delle risposte alle nostre richieste. Per adesso ci siamo limitati a incontrare a quattr’occhi l'Amministrazione per investirla delle istanze pervenuteci da parte della popolazione e di quelle da noi riscontrate direttamente. Gli argomenti sono stati quelli già inoltrati nel dossier inviato ad aprile all’Amministrazione, più altri che sono emersi nel frattempo.

-      La questione dell’allargamento del tratto di strada di via Garelli, dalla chiesetta alla rotonda sulla statale (la strada del tacùn). E’ in atto un confronto tra la proprietà e l’ Amministrazione circa i parcheggi che dovrebbero essere realizzati nella zona, ed i lavori dovrebbero comprendere anche la sistemazione della strada. Si ipotizzano tempi lunghi.

-       La ricerca delle cause dell’abbassamento dell’asfalto in via Martini, nel tratto tra la chiesa e la suola infermieri (bradisismi). Probabilmente c’è stato un cedimento delle condotte  fognarie; da ripristinare queste e l’asfalto soprastante.

-        Lo studio della sistemazione a parcheggio di parte del cortile della scuola infermieri, la parte a lato della scuola, posta in corrispondenza dell’ex cabina del peso (parcheggi). Stante il continuo intasamento della piazzetta davanti alla scuola da parte di veicoli di ogni genere, si rende necessario disporre di ulteriori posti auto per venire incontro alle necessità di chi frequenta sia la scuola che gli esercizi commerciali vicini; poiché quella parte di cortile risulta attualmente inutilizzata, potrebbe essere un utilissimo parcheggio.

-        Una maggiore presenza, anzi, una presenza, di polizia urbana o vigile di quartiere che con la sua visibilità possa scoraggiare quei piccoli atti di maleducazione e/o vandalismo e/o inciviltà che vanno dal semplice abbandono di rifiuti a guida imprudente, da episodi di disturbo della quiete a sottrazioni di modesta entità che sono, pur nelle loro ridotte dimensioni, comunque fastidiose ed irritanti (paesaggi agresti, io non posso entrare).

-       La necessità della popolazione di poter accedere ad un servizio, come l’ADSL, attualmente non disponibile; da parte dell’Amministrazione ci dovrebbe essere una funzione di sollecitazione e persuasione verso il gestore affinché venga data la possibilità di accedere al servizio, in quanto esso è di pubblica utilità.

-     La questione della segnaletica insufficiente negli incroci stradali (i problemi non vanno in ferie). Dall’asfaltatura della strada Sottoripa il transito su via Martini è diventato pericoloso per l’alta velocità dei veicoli da e per Monticello. All’inizio di maggio, con il comandante Di Ciancia abbiamo eseguito un sopralluogo per verificare la necessità di segnaletica orizzontale e verticale nei punti pericolosi: incrocio via Martini-strada Sottoripa; incrocio via Martini (cimitero) con strada per Scaparoni (qui servirebbe anche uno specchio oltre a rinforzare la segnaletica); incrocio di via Garelli con strada del cimitero in corrispondenza chiesetta (anche qui uno specchio non starebbe male). Di tutte le cose segnalate al comandante, per ora è stato messo a posto solo il cartello con indicazione di località (banderuole), ma in fondo sono passati solo quattro mesi e mezzo di cui uno di ferie. Attendiamo fiduciosi.

-    La nuova numerazione delle abitazioni è stata completata, ma mancano ancora delle paline che indichino i numeri civici compresi nelle traverse laterali alla strada comunale (es. via Martini numeri civici dal 54 al 62) che possano servire di aiuto sia per i recapiti postali che per quelli, molto più importanti, degli eventuali mezzi di soccorso.

-        Il problema da più parti segnalatoci della presenza di fango sulla strada ad ogni pioggia di una certa entità, in corrispondenza del cimitero. Dopo le segnalazioni di più persone, anche di Scaparoni ed anche al sindaco in persona, ho notato che è stato apposto un cartello di pericolo “strada sdrucciolevole”, ma non credo che questo indurrà il fango ad astenersi. Che si fa?

-  La manutenzione del manto stradale (la strada del gadan), specialmente nel tratto in corrispondenza al parco giochi bimbi e nei pressi della chiesa, ma comunque in quei (pochi) punti in cui è necessaria; è una delle cose più visibili e la cui mancanza più riesce a esacerbare gli animi, adesso che il principale paradigma per valutare l’efficienza delle amministrazioni non è più la puntualità dei treni. Oltre al tappeto di usura, è necessario ridipingere le striscie orizzontali, specie negli attraversamenti della rotonda, visto che sono ormai consumate.

-  La necessità di circoscrivere i giardini dei nuovi condomìni di via Garelli con siepi, recinzioni o altro tipo di separazione, dal corso della statale 231, limitando così la possibilità di involontarie (e pericolose) escursioni da parte dei bimbi nel rincorrere un pallone senza accorgersi di invadere le corsie di marcia dei veicoli.

-     L’urgenza di provvedere a qualche barriera per la protezione degli impianti di distribuzione del gas metano contro la possibilità che qualche veicolo in transito sulla rotonda perda il controllo e ci finisca contro, con conseguenze facilmente immaginabili. Si sono già verificati più volte incidenti in quel punto, specialmente di notte: si è portati a pensare che serva una maggiore illuminazione della rotonda che la renda più visibile.

-        La potatura delle piante e la manutenzione dei giardini e siepi (dateci un taglio). Davanti alla chiesa le chiome delle piante sui due lati si stanno ormai intrecciando, creando una cupola/galleria persino bella da vedersi. Le siepi, gli arbusti e i rami bassi delle piante coprono sia il semaforo del passaggio a livello, sia il pannello indicatore di distanza dalle sbarre. Nel cortile a lato della chiesa le piante, queste di pertinenza parrocchiale, stanno invadendo lo spazio del salone parrocchiale, stendendo i rami sopra e contro di esso, e ospitando nidi di vespe che sentendosi indisturbate nella loro collocazione sciamano in continuazione diventando pericolose per chi abita nelle vicinanze. Non dico di eseguire tutti gli anni la potatura (bambole, non c’è una lira), ma almeno ogni tanto sarebbe utile per evitare che poi l’urgenza della situazione pericolosa portasse a ben altri esborsi.

-     La casa dell’acqua (acqua fresca). Anche noi siamo come i bimbi: quando vedono l’altro che si balocca con un nuovo gioco, lo vogliono pure loro. Sulla scia della pubblicità data all’apertura di una nuova installazione in corso Langhe, ci sono pervenute richieste di interessarci per ottenere anche nel nostro quartiere il distributore dell’”acqua del Sindaco”. Ci è stato perfino suggerita l’eventuale collocazione: la cabina dell’ex peso pubblico, da anni inutilizzata. Questa è una cosa che non porterebbe oneri al Comune, in quanto è realizzata e gestita da ditte private, che valutano autonomamente sulla opportunità economica della realizzazione. Quello che serve è una volontà da parte del Comune di promuovere la cosa.

-     La sicurezza nei trasporti passa anche dal miglioramento della visibilità sugli incroci. Sono pervenute richieste di specchi da posizionare sulla strada comunale in corrispondenza di strade private, ma che servono per il transito verso diverse abitazioni. Questi incroci si trovano in punti dove la visibilità è così ridotta da costituire seriamente un pericolo per chi si affaccia sulla strada comunale; un esempio ne è l’incrocio tra via Martini e la strada privata che vi si immette immediatamente dopo al passaggio a livello, sulla destra per chi va verso la collina.

-     La necessità di mettere in sicurezza il passaggio nella pubblica via, minacciato dalla possibilità di cadute di grondaie, coppi o calcinacci, per quegli stabili che si affacciano sulla strada comunale e la cui vetustà e l'abbandono hanno ridotto nella condizione di ruderi fatiscenti.

-    La possibilità di fare fronte a spese per il funzionamento del Comitato. Per la cancelleria siamo praticamente autonomi, nel senso che ognuno di noi è dotato di carta penna e calamaio. Se dobbiamo fare delle fotocopie, purchè di modiche quantità, abbiamo l’appoggio dell’ufficio stampa comunale. Sarebbe stato bello dotarsi di una bacheca da piazzare nelle vicinanze del salone parrocchiale, ma ci vogliono dei soldi (o degli sponsors), e per il momento possiamo usare la bacheca virtuale costituita da questo sito e dalla pagina facebook per arrivare a tutti i nostri lettori più tecnologicamente attrezzati. Per gli altri, qualche affissione di straforo sui posti più visibili, probabilmente non consentita, il passa parola e il volantino fatto in casa e messo nelle buche delle lettere, che probabilmente verrà scambiato con la pubblicità di qualche finanziaria e tristemente destinato alla pattumiera. C’è però una cosa a cui non possiamo rinunciare: la sede. Poiché è anche l’unica cosa che non abbiamo, (ma siamo in buona compagnia), dobbiamo ricorrere all’ausilio della parrocchia utilizzando a volte il salone, a volte la canonica; e in inverno è necessario accendere il riscaldamento, che comporta costi ai quali finora abbiamo sempre contrapposto la frase di rito, “adès ù basta dì grassie?”. Noi, come anche gli altri Comitati di Quartiere, riteniamo che sia utile avere una dotazione, sia pure minima, per fare fronte a delle necessità oggettive; e questa cosa avevamo già chiesto al Sindaco nella conferenza dei Comitati svoltasi a maggio. A fronte di una promessa di intervento, non abbiamo riscontri a tutt’oggi; ma non disperiamo e abbiamo ieri reiterato la richiesta, fiduciosi che non si vorrà fare mancare l’appoggio a strutture che si sono rinnovate (o sono state create ex novo come nel nostro caso) per volontà della stessa Amministrazione.

Ecco, questo è stato il nostro cahier des doleances, la lista dei desiderata che abbiamo girato ieri all’Amministrazione rappresentata dal capo di gabinetto del sindaco, il dottor Gianfranco Maggi. Questo abbiamo ricevuto dai nostri concittadini (oltre che avere rilevato e constatato anche noi di persona) e questo abbiamo consegnato al rappresentante delle istituzioni. Tanto dovevamo ai nostri concittadini per evitare che la mancanza di risultati concreti, la delusione ingenerata dalle aspettative non corrisposte, facessero pensare che il comitato brancoli nel buio; o che sia perfettamente inutile, o che sia da accomunare alla triste concezione della politica che si va formando nell’opinione pubblica giorno dopo giorno, notizia dopo notizia.
Ci si può contestare lo scarso peso, la scarsa considerazione in cui veniamo tenuti dalla Amministrazione, la mancanza di appeal; ma non le omissioni nel chiedere, nel segnalare. Come ho gia detto nella strada del gadan, noi chiediamo e segnaliamo, richiediamo e risegnaliamo, insistiamo con uno stillicidio continuo, educato ma fermo. Poi se le cose vengono fatte in ritardo, o se non vengono proprio fatte, non lo possiamo decidere noi.

Come diceva il Martufello,  “ d d è   p p i ù ,   n i n   z ò "

mercoledì 27 giugno 2012

ACQUA FRESCA

(Prendo spunto da questa notizia che ho trovato oggi sul sito di Maurizio Marello, riguardante la prossima inaugurazione della Casa Dell'Acqua nel Quartiere Moretta, e da questa dichiarazione di intenti che si può trovare sul sito ufficiale del Comune di Alba, per parlare di un argomento di cui si è discusso all'interno del Consiglio)

immagine tratta dal sito Internet del Comune di Alba
Da qualche tempo, diciamo almeno un paio di mesi, ci era arrivata la richiesta di promuovere presso il Comune di Alba la realizzazione di un distributore automatico dell'acqua a servizio della popolazione, sull' esempio di quanto era stato fatto in Corso Piave. Ne avevamo parlato nelle successive riunioni del Consiglio di Quartiere, ripromettendoci di avanzare la richiesta alla prima occasione di contatto con l'Amministrazione. Nell'intento di realizzare la massima collaborazione possibile con il Comune ci eravamo addirittura spinti ad individuare una possibile localizzazione dell' impianto. Le motivazioni per la realizzazione ci parevano sufficientemente plausibili: prima di tutto, la possibilità di recuperare parte del  costo dell'impianto con il gettito proveniente dall'utilizzo (recupero, certo, non immediato, ma diluito nel tempo con cadenza costante). Poi la considerazione della legittima titolarità alla richiesta, dato l'aumento dei potenziali utenti a seguito degli ultimi insediamenti all'interno delle "case popolari" (e pensiamo che all'Amministrazione possa venire utile illustrare un effetto positivo dei nuovi insediamenti, tra i tanti altri effetti percepiti negativamente  dalla popolazione preesistente). Se a questo si aggiunge che dalla parte della Sinistra Tanaro non esistono impianti del genere, si capisce come la sua utilizzazione possa essere apprezzata anche dai potenziali utenti di Scaparoni e Mussotto che potrebbero così evitare di andare a intasare il centro cittadino per rifornirsi di acqua a basso costo. Così, con la classica "fava", si sarebbero potuti prendere ben tre piccioni; naturalmente senza poi citare gli altri effetti positivi che ciò comporta, dalla minore produzione e smaltimento di bottiglie di plastica, ad una indubbia economicità del prodotto che si ripercuote positivamente sull'economia domestica della popolazione.
Non avevamo ancora avanzato una richiesta "ufficiale" presso il Comune, cercando prima di sondare la posizione del resto della popolazione al riguardo. Ne è venuto fuori, oltre ad un generale consenso, anche un suggerimento per una localizzazione a cui non avevamo pensato. Proprio qualche giorno fa mi è stata suggerito il posizionamento di una eventuale "casa dell'acqua", riadattando a questo scopo il locale adibito a cabina del peso, nella piazzetta delle ex scuole elementari, ora scuola infermieri, davanti agli esercizi commerciali del quartiere.
Una posizione ideale: lungo la statale per Bra e quindi facilmente accessibile, ma in posizione arretrata e quindi più riparata. La vecchia struttura del peso pubblico, ormai inutilizzata da anni, e adesso usata solo per parcheggiarci sopra le auto, non necessita più della cabina, che è rimasta così, malinconicamente vuota con i segni del tempo che passa e dell'incuria degli uomini che aumenta. Potrebbe essere una allocazione ideale per dei distributori come quelli di Corso Piave; probabilmente non ci sarebbe neanche bisogno di molte altre opere a corredo, essendoci già un fabbricato esistente.
Se invece la realizzazione comportasse la fornitura di un blocco unico, prefabbricato nel senso di preassemblato in fabbrica, ci sarebbe sempre la localizzazione che il Consiglio aveva ritenuto a suo tempo di individuare; l'area del costruendo parcheggio in zona "case popolari", a fianco della strada che dalla chiesetta porta alla rotonda sulla statale (la strada del Tacùn, per intenderci). Sempre che il rinvio alle calende greche della realizzazione di parcheggio e strada non si porti dietro anche quella della casa dell'acqua. Ma per ora sono pure congetture; sarebbe un bel segnale se l'Amministrazione decidesse comunque la realizzazione, indipendentemente dalla localizzazione. Le promesse, le buone intenzioni, il recepimento delle richieste sono cosa buona perchè denotano attenzione; ma la volontà politica di fare le cose si evince dagli atti concreti.
Il resto è acqua fresca.

mercoledì 9 maggio 2012

INCONTRO CON L'AMMINISTRAZIONE - 7 maggio 2012

Lunedì 7 maggio c’è stata un incontro tra i Comitati di Quartiere, rappresentati dai loro Presidenti o Vicepresidenti, e l’Amministrazione Comunale Albese, rappresentata dal Sindaco Maurizio Marello e dal Consigliere Luca Magliano. E’ stata una ideale prosecuzione dell’incontro “conoscitivo” avvenuto il 14 dicembre 2011; in quella occasione vi fu il primo approccio per una conoscenza generica delle persone e degli scopi dei Comitati, mentre ieri si è cominciato a sviscerare gli aspetti più particolari, i meccanismi più intrinseci del rapporto tra organi che rappresentano un ambito politico (l’Amministrazione) e organi che svolgono la loro funzione in un ambito prettamente territoriale, quali sono i Comitati. Praticamente, abbiamo cominciato a "darci del tu" e a vedere quali possono essere le tematiche che, affrontate in maniera collegiale, evitano la moltiplicazione di richieste aventi tutte per oggetto il medesimo argomento. Il dialogo è stato franco e cordiale, senza particolari reticenze, senza quel linguaggio in politichese e quelle polemiche strumentali che a volte possono emergere nel confronto con rappresentanti politici.

L’argomento di attacco dell’ incontro è stato la definizione del rapporto che intercorre tra i Consigli di Quartiere, in special modo i Presidenti, e l’apparato burocratico - amministrativo del Comune. Il referente unico del Comitato deve essere solo la figura istituzionale del Consigliere / Assessore / Sindaco o si può intervenire a segnalare/sollecitare il funzionario responsabile dei vari iter, quando si ritenga utile e di maggior beneficio per la popolazione una diversa risoluzione dei problemi? A questa domanda il Sindaco ha risposto con una argomentazione “complessa”; ha messo le mani avanti dicendo come è concepita idealmente la responsabilità dei funzionari, che per legge devono rispondere esclusivamente al loro amministratore/assessore di riferimento, e come legalmente i Consiglieri di Quartiere non abbiano titolo a pretendere risposte dal funzionario ma le debbano richiedere all’Amministratore competente. Tuttavia, a titolo personale e ragionando con buon senso, ha evidenziato come si possa anche tenere in considerazione le indicazioni dei Comitati, quando esse non stravolgano il senso complessivo di un intervento, avendo il funzionario una capacità di discernimento e di valutazione critica che gli consentono di giudicare sulla bontà di una segnalazione. Naturalmente sempre ottenendone il vaglio favorevole del suo Amministratore di riferimento; addirittura , se il suggerimento gli consta più efficace, perorandone l’adozione. Il sindaco ha concluso questo argomento con la promessa di un intervento presso la macchina burocratico-organizzativa per sensibilizzare sull’argomento gli interessati. Tutto questo naturalmente non per mettere maggiori intralci sull’esecuzione degli interventi, ma per non perdere l’occasione di valutare un diverso ulteriore punto di vista; a volte si scoprono soluzioni migliori esaminando aspetti che prima nessuno aveva considerato.

Un altro argomento “caldo” è stato quello della dotazione economica in capo ai Comitati per avere un minimo di autonomia e fare fronte a quelle minime spese di cancelleria o affissioni senza cui non sarebbe possibile operare. In tempi di polemiche sui rimborsi elettorali elargiti a pioggia e senza pezze giustificative, fa sorridere l’istanza di richiedere al Comune carta penna e calamaio per non dovere gravare sul bilancio familiare dei singoli consiglieri che, lo ricordiamo, svolgono il loro servizio a titolo assolutamente gratuito. In questo l’Amministrazione ha dimostrato buona volontà nella promessa di concedere una dotazione (di minima entità se rapportata al bilancio complessivo del Comune) che serva a coadiuvare le altre eventuali iniziative di autofinanziamento; le modalità sono ancora da definire, ma sarà probabilmente nello stesso ambito entro cui si attribuiscono annualmente contributi ad associazioni ed enti no profit. Rimane di difficile soluzione il problema delle affissioni ; essendo un servizio gestito da un concessionario la stessa Amministrazione è soggetta al pagamento, con tariffe “agevolate” ma che comunque ci sono. E’ emerso come una possibile parziale soluzione, l’ottenimento del patrocinio del Comune verso la manifestazione da pubblicizzare, possa far adottare le stesse tariffe agevolate di cui beneficia l’Amministrazione, ma comporti l’oggettiva impossibilità di ottenere sponsorizzazioni da privati. Questo aspetto del problema finanziario ad oggi risulta non altrimenti risolvibile; mentre per altri problemi più concreti, diciamo “di logistica”, verso la necessità di infrastrutture che servano a supporto delle manifestazioni (la concessione di sedie piuttosto che di palchi, di transenne piuttosto che di tavoli) si è manifestata la disponibilità dell’Amministrazione. Anche per la richiesta di ottenere uno spazio all’interno del sito internet del Comune che sia dedicato ai quartieri, eventualmente autogestito, per poter pubblicizzare le iniziative e la comunicazione istituzionale verso la popolazione, il sindaco si è dimostrato possibilista, impegnandosi nel portare avanti questa richiesta nell’ambito di una prossima rivisitazione della piattaforma informatica del Comune, già programmata.

Per quello che riguarda il trasporto urbano c’è stato un preambolo in cui si è spiegato lo stato di fatto determinato dalle decisioni a livello regionale di affrontare dei tagli di chilometraggio; al momento la situazione è fluida, in quanto la delibera regionale è stata impugnata da alcuni enti e si aspetta la conclusione dell’iter. La diversa impostazione e la razionalizzazione di alcune linee urbane e extraurbane non può comunque prescindere dall’entrata in vigore del Biglietto Integrato, valido su tutto il territorio regionale, che non è ancora effettivo sia per ragioni tecniche (presumibilmente per l’armonizzazione dei meccanismi di obliterazione) che finanziarie. Era stato presentato nelle riunioni precedenti tra i quartieri un possibile disegno di razionalizzazione che potrebbe togliere delle corse urbane dove c’è sovrapposizione con corse extraurbane e usare i chilometri risparmiati per dotare del servizio di trasporto quei quartieri che ad oggi ne sono sprovvisti. Per illustrare ufficialmente sia la situazione attuale da parte dell’amministrazione che le eventuali proposte emergenti da parte della popolazione, si è deciso di organizzare un incontro tra i rappresentanti dei quartieri e l’Amministrazione, con l’ausilio delle figure tecniche di riferimento interessate dall’argomento, in cui si potesse sviscerare a fondo ogni aspetto della questione trasporti e dare, per quanto possibile, chiarezza.

Il sindaco ha poi dato ragguagli sulla situazione dei lavori per la viabilità, specialmente a riguardo dei lotti dell’autostrada. La scelta di non eseguire contemporaneamente i due lotti del territorio albese (2.6 da cantina roddi a verduno e 2.5 in corrispondenza sottopasso fiume Tanaro) non è stata inizialmente condivisa da questa  Amministrazione, che ha però dovuto fare buon viso a cattivo gioco di fronte alla richiesta dei costruttori di eseguire il lotto 2.5 solo dopo aver terminato il lotto 2.6. Si è quindi addivenuti a richiedere e concordare con la controparte l’esecuzione delle opere accessorie e complementari alla realizzazione dell’autostrada e indispensabili per la viabilità collegata all’opera, accettando nel contempo la posticipazione richiesta del lotto 2.5. La Valutazione di Impatto Ambientale per il lotto 2.6 si è conclusa; al 19 aprile, con l’approvazione definitiva del progetto del lotto 2.6, si è ottenuto l’impegno per le opere collegate: adeguamento della attuale tangenziale, raccordo per l’ospedale, terzo ponte ed altre opere accessorie. Sempre in tema di viabilità il sindaco ha poi annunciato la prossima apertura, da venerdì 11 maggio, della bretella autostradale per l’uscita dall’autostrada nella zona industriale, provenendo da Asti.

Altri argomenti di interrogazione al sindaco sono stati poi la realizzazione della rotatoria in corrispondenza del bivio per Scaparoni (ricordo di avere io stesso ospitato il progetto esponendolo nel Circolo di Scaparoni nel lontano 1999, e di come in conseguenza di tale progetto fosse stata allora ipotizzata la possibilità di realizzare una rotonda anche a Piana Biglini, rotonda quest’ultima che gode di buona salute ormai da alcuni anni). La realizzazione viene sistematicamente posticipata all’anno successivo, probabilmente per una cronica mancanza di fondi da parte dell’ente che vi dovrebbe provvedere. Attendiamo fiduciosi, tra incidenti stradali e interruzioni ferroviarie. Altra richiesta di informazioni ha avuto per oggetto lo sviluppo della rete in fibra ottica, relativamente alla nostra zona; questa è stata anche l’occasione per illustrare la recente dotazione di collegamento Wi-Fi gratuito per alcune zone del centro cittadino. Altri argomenti di discussione sono stati la manutenzione di siepi e cespugli che tolgono visibilità per i passaggi pedonali in corrispondenza delle rotonde urbane, e la certificazione sulla salubrità dei locali nel fabbricato che serve anche da sede per i Comitati di Quartiere.

La serata si è conclusa con l’appuntamento alla prossima riunione per esaminare nei dettagli la questione dei trasporti urbani. E’ stato a mio avviso un incontro utile a definire alcuni aspetti del funzionamento dei quartieri che sono comuni a tutte i Comitati, ma che non erano stati presi in considerazione nell’incontro più generico del 14 dicembre. La specificità dei problemi che caratterizzano i singoli quartieri dovrà essere affrontata in successivi incontri dedicati.
Per ora aggiorniamo la nostra comunicazione alle risultanze del prossimo incontro.

Grazie per l’attenzione, e visto che siete arrivati fino a qui, complimenti per la costanza.


 Le immagini contenute in questo post hanno come Fonte / Autore Bruna Bonino e sono pubblicate per gentile concessione dell'Autore.

venerdì 6 aprile 2012

SEGNALAZIONI ALL'AMMINISTRAZIONE

Ogni promessa è debito: dopo una attenta e puntuale elaborazione è stato stilato il documento ufficiale risultante dall'Assemblea Generale del 23 Gennaio e dalle altre osservazioni che ci sono state mandate.

Si è scelto di compilare un resoconto dei temi principali emersi, riservandoci di fare presente all'Amministrazione, nella prima convocazione che ci verrà concessa, tutte quelle richieste di minore entità, ma non meno importanti, che non sono descritte nel documento principale; questo per rassicurare chi leggendo il documento non vede esplicitamente citato il problema che aveva segnalato.

Ringraziamo tutti quelli che hanno contribuito facendoci arrivare le loro richieste e le loro opinioni. Ringraziamo anche il presidente Federico Mollo che ha materialmente preparato la stesura del documento trovando il giusto rapporto tra le esigenze di sintesi e quelle di completezza.

Siamo ora in attesa di convocazione da parte dell'Amministrazione per illustrare di persona, e nei dettagli, quali sono le necessità emerse durante l'incontro e l'ascolto della popolazione da parte dei loro rappresentanti.




mercoledì 25 gennaio 2012

...DI NOI E DEI NOSTRI CUGINI...

Un aggiornamento sull’assemblea generale, in attesa del resoconto completo e puntuale da avanzare verso l’amministrazione.


Per riuscire ad informare i pochi residenti che purtroppo non sono potuti essere presenti all’assemblea, ecco un profilo sommario di quelli che sono stati gli argomenti più gettonati dai partecipanti.
In primis, la situazione della viabilità e dei parcheggi, specialmente nella zona dove ci sono esercizi commerciali. Poi il bisogno di sicurezza: mancanza di adeguata illuminazione e sorveglianza da parte delle forze dell’ordine. Poi ancora le manutenzioni: buche nella sede stradale, mancata regimazione delle acque meteoriche dietro al cimitero con possibilità del verificarsi di danni da infiltrazioni.
Queste sono le cose principali; il resoconto completo sarà stilato nella prima riunione del Consiglio, lunedì 30, e comunicato all’Amministrazione, oltre che essere pubblicato su queste pagine.


Ma oggi volevo anche rendere conto della riunione di ieri sera, martedì 24 gennaio, che si è tenuta a Scaparoni tra la popolazione e il Sindaco, accompagnato dall’assessore Scavino e dal consigliere Tibaldi. Devo dire che l’ ambientazione ha giovato molto al tono generale della riunione: il salone delle Acli è ben riscaldato, insonorizzato, in definitiva molto confortevole; lo svolgimento della serata non è stato da meno, essendo stata preparata con cura nei particolari.

Di sicuro effetto e di forte impatto visivo è stata l’ouverture; un documento filmato che si è snodato su due binari paralleli: i punti di forza del vivere nella frazione; i punti di debolezza di cui la frazione soffre per problemi da risolvere, lacune da colmare. Bisogna dire che le immagini rendono molto più di tanti discorsi; e quelle viste ieri sera erano impietose nel descrivere i disagi a cui ovviare. Il traffico veicolare innanzi tutto, con una documentazione visiva impressionante sulle carovane ad alta velocità che si susseguono nelle ore di punta sulla strada provinciale dei Magliani, compresi TIR che mai si sarebbero sognati di passare per una strada così stretta se non fossero stati male indirizzati; e l’annosa questione della rotonda da realizzarsi dopo il passaggio a livello. Poi la situazione della raccolta rifiuti (Scaparoni non è ancora dotata di raccolta porta a porta come da noi) con i cassonetti messi in posizioni precarie, pericolose per accedervi (lungo la provinciale), con passaggi della raccolta a volte poco frequenti che costringono ad ammucchiare il materiale fuori dai cassoni, e l’uso improprio di chi arrivando magari da altri comuni approfitta dei cassonetti per depositare la propria immondizia, riempiendo così i cassoni dimensionati solo per il numero di utenti locali. Poi anche lì come da noi le manutenzioni stradali, lo sgombero neve, la cartellonistica, il posizionamento delle fermate dell’autobus, tante altre piccole cose che tutte assieme contribuiscono a creare disagio al vivere quotidiano.
Di fronte a un documento così completo e circostanziato, il sindaco e l’assessore Scavino non hanno potuto fare altro che prendere atto e nota di quanto emerso e promettere modifiche, aggiustamenti, nuove impostazioni, maggiori controlli e verifiche, interessamenti presso le altre autorità competenti.
La serata è poi proseguita con l’illustrazione delle linee guida e dei principi ispiratori del nuovo piano regolatore, di cui si stanno adesso valutando le osservazioni pervenute; e questa parte delle serata ha ricalcato grosso modo quanto già visto a Piana Biglini in occasione dell’incontro di inizio ottobre con il sindaco.
Comunque sono stato favorevolmente impressionato dall’impostazione della prima parte della serata: contenuti concreti espressi attraverso mezzi tecnologicamente moderni da persone di evidente buona volontà e fortemente motivati, che hanno saputo rendere i concetti meglio di qualsiasi altra esposizione verbale. Buona idea. Complimenti.


Immagini 25/01/2012 Fonte: pianabiglini.blogspot.com Autore: biesse (some rights reserved CC BY-NC-ND see at this page)