(Prendo spunto da questa notizia che ho trovato oggi sul sito di Maurizio Marello, riguardante la prossima inaugurazione della Casa Dell'Acqua nel Quartiere Moretta, e da questa dichiarazione di intenti che si può trovare sul sito ufficiale del Comune di Alba, per parlare di un argomento di cui si è discusso all'interno del Consiglio)
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immagine tratta dal sito Internet del Comune di Alba |
Da qualche tempo, diciamo almeno un paio di mesi, ci era arrivata la richiesta di promuovere
presso il Comune di Alba la realizzazione di un distributore automatico dell'acqua a servizio della popolazione, sull' esempio di quanto era stato fatto in Corso Piave. Ne avevamo parlato nelle successive riunioni del Consiglio di Quartiere, ripromettendoci di avanzare la richiesta alla prima occasione di contatto con l'Amministrazione. Nell'intento di realizzare la massima collaborazione possibile con il Comune ci eravamo addirittura spinti ad individuare una possibile localizzazione dell' impianto. Le motivazioni per la realizzazione ci parevano sufficientemente plausibili: prima di tutto, la possibilità di recuperare parte del costo dell'impianto con il gettito proveniente dall'utilizzo (recupero, certo, non immediato, ma diluito nel tempo con cadenza costante). Poi la considerazione della legittima titolarità alla richiesta, dato l'aumento dei potenziali utenti a seguito degli ultimi insediamenti all'interno delle "case popolari" (e pensiamo che all'Amministrazione possa venire utile illustrare un effetto positivo dei nuovi insediamenti, tra i tanti altri effetti percepiti negativamente dalla popolazione preesistente). Se a questo si aggiunge che dalla parte della Sinistra Tanaro non esistono impianti del genere, si capisce come la sua utilizzazione possa essere apprezzata anche dai potenziali utenti di Scaparoni e Mussotto che potrebbero così evitare di andare a intasare il centro cittadino per rifornirsi di acqua a basso costo. Così, con la classica "fava", si sarebbero potuti prendere ben tre piccioni; naturalmente senza poi citare gli altri effetti positivi che ciò comporta, dalla minore produzione e smaltimento di bottiglie di plastica, ad una indubbia economicità del prodotto che si ripercuote positivamente sull'economia domestica della popolazione.
Non avevamo ancora avanzato una richiesta "ufficiale" presso il Comune, cercando prima di sondare la posizione del resto della popolazione al riguardo. Ne è venuto fuori, oltre ad un generale consenso, anche un suggerimento per una localizzazione a cui non avevamo pensato. Proprio qualche giorno fa mi è stata suggerito il posizionamento di una eventuale "casa dell'acqua", riadattando a questo scopo il locale adibito a cabina del peso, nella piazzetta delle ex scuole elementari, ora scuola infermieri, davanti agli esercizi commerciali del quartiere.
Una posizione ideale: lungo la statale per Bra e quindi facilmente accessibile, ma in posizione arretrata e quindi più riparata. La vecchia struttura del peso pubblico, ormai inutilizzata da anni, e adesso usata solo per parcheggiarci sopra le auto, non necessita più della cabina, che è rimasta così, malinconicamente vuota con i segni del tempo che passa e dell'incuria degli uomini che aumenta. Potrebbe essere una allocazione ideale per dei distributori come quelli di Corso Piave; probabilmente non ci sarebbe neanche bisogno di molte altre opere a corredo, essendoci già un fabbricato esistente.
Se invece la realizzazione comportasse la fornitura di un blocco unico, prefabbricato nel senso di preassemblato in fabbrica, ci sarebbe sempre la localizzazione che il Consiglio aveva ritenuto a suo tempo di individuare; l'area del costruendo parcheggio in zona "case popolari", a fianco della strada che dalla chiesetta porta alla rotonda sulla statale (la strada del Tacùn, per intenderci). Sempre che il rinvio alle calende greche della realizzazione di parcheggio e strada non si porti dietro anche quella della casa dell'acqua. Ma per ora sono pure congetture; sarebbe un bel segnale se l'Amministrazione decidesse comunque la realizzazione, indipendentemente dalla localizzazione. Le promesse, le buone intenzioni, il recepimento delle richieste sono cosa buona perchè denotano attenzione; ma la volontà politica di fare le cose si evince dagli atti concreti.
Il resto è acqua fresca.
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