venerdì 4 novembre 2016

IL SUPPLIZIO



Come ho già indicato in una serie di messaggi mandati a molti amici di questo profilo, abbiamo organizzato insieme alla parrocchia una serata promozionale di presentazione di prodotti, per autofinanziarci con il contributo che potremo ricevere.

E' un compito ingrato, quello di chiedere a degli amici di rinunciare ad un'ora e mezzo di fiction o di partita, per venire ad appisolarsi su una sedia, cullati dalla voce suadente di un promotore. E' un compito ingrato, ma qualcuno lo deve pur fare, se vogliamo rastrellare delle risorse per le nostre comuni attività.

Personalmente, tutte le volte che qualcuno organizza di queste occasioni e mi chiede di partecipare, lo faccio volentieri, anche pensando alla possibile reciprocità. E se non riesco a partecipare per impegni inderogabili, assolutamente faccio in modo di non dire di no per due volte di seguito, conoscendo e provando di persona il disagio, l’imbarazzo che si prova chiedendo ad un amico una cosa per la quale sai già che lui nutre una certa insofferenza.

C’è chi manifesta la sua sincerità dicendoti chiaramente che non ha alcuna intenzione di partecipare perché tanto non comprerebbe niente, e quindi è solo una perdita di tempo (anche se per la verità tu glie lo avevi chiesto come un favore personale). C’è chi arrossendo ti dice che verrebbe volentieri ma quella sera ha già un impegno, inderogabile (e qui c’è il beneficio del dubbio). C’è poi una piccolissima parte che accetta perché ha le tue stesse idee sulle possibili reciprocità, o che forse non vuole darti una delusione, o che magari è veramente interessato all’argomento della presentazione (pochissimi). Infine, ci sono le mosche bianche che hanno la mia stessa ritrosia a stare incollati al televisore per applaudire ventidue miliardari in brache corte che corrono dietro ad un pallone; e per i quali ogni occasione è buona per uscire di casa, specie quando c’è un dulcis in fundo.

Perciò cari amici vi capisco perfettamente se non verrete alla nostra serata. Non per niente ho sempre messo le mani avanti, dicendo non tanto “Conosci qualcuno che abbia voglia…” ma piuttosto “Conosci qualcuno a cui non dispiaccia troppo…”. Nessuno ve ne vorrà. Per gli altri, le mosche bianche che ci hanno assicurato la loro presenza, un grazie e un invito a non scappare via subito; dopo il supplizio… si mangia e si beve!

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