lunedì 2 luglio 2012

DATECI UN TAGLIO


Parafrasando un noto libro di Carlo Levi, potremmo dire che "il giardiniere si è fermato al Mussotto". Manca ormai poco all'intreccio tra i rami delle piante poste ai due lati della strada comunale. Esteticamente può anche essere gradevole; dà una sensazione di full immersion nel verde e nella natura, ha il fascino di una galleria metropolitana senza la tetragona linearità delle cupole progettate dagli architetti.
E non c'è pericolo che l'intreccio si formi anche in basso, dato il continuo passaggio di veicoli che, urtando le fronde, impediscono alla vegetazione di prosperare e di protendersi verso il lato opposto della strada.

In questa foto: particolare ingrandito della foto sopra, con in primo piano il segnale luminoso per la chiusura del passaggio a livello. Il palo del segnale si vede, peccato che il segnale sia rivolto per chi arriva in direzione opposta.
In quest'altra foto: stessa zona, stesso lato strada contenuto nella foto precedente, ma visto da chi arriva nel senso di marcia corrispondente. Il cartello si nota poco, il segnale luminoso proprio non si vede. Se a questo si aggiunge che il segnale sonoro di chiusura delle sbarre è stato attutito per ridurne la rumorosità, si può ritenere che il pericolo per chi non conosce  la strada sia reale. 
Il quartiere non chiede grandi cose, progetti faraonici o cattedrali nel deserto. Basterebbe che le manutenzioni, dove sono necessarie, vengano fatte. Vediamo tutti i giorni dai notiziari come la mancanza di manutenzione a volte sia la causa di incidenti altrimenti facilmente evitabili, e che portano a costi maggiori di quelli che si sarebbero dovuti sostenere per la cura ordinaria dell'esistente. Non vogliamo qui criticare aprioristicamente e in modo strumentale l'operato dell'Amministrazione; ma fungere da segnalazione e da stimolo per la presa d'atto di ciò che essendo lontano dal centro non è sempre sotto gli occhi e quindi perde visibilità e importanza.

Se poi muoversi per così poco risulta quasi uno spreco, ci sarebbero altri oggetti di intervento: le piante che circondano la piazza della chiesa ed il salone parrocchiale sono cresciute e stanno invadendo lo spazio dei fabbricati, venendo a contatto con muri e coperture del salone, e diventando rifugio indisturbato di sciami di vespe. Mentre si interviene sulle piante di competenza comunale, ci vuole poco a dare una sfoltita anche a questi che, lo ricordiamo, sono di corredo ad un'area che viene utilizzata anche per adempiere ad una precisa funzione sociale all'interno del quartiere. La comunità  ne sarebbe riconoscente.





Penso che questi siano i soli "tagli" che non spaventano nessuno, e che anzi tutti si auspicano.


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