La strada che va da Piana Biglini a Scaparoni non è raccomandata a chi soffre di vertigini, a chi non sopporta la vista sull'orrido (burrone) e sull'orrendo (asfalto). Questa strada dovrebbe essere chiusa al traffico; anzi, questa strada è chiusa al traffico. Da almeno tre anni, da una violenta pioggia che ha spazzato la collina, esiste una ordinanza che vieta il passaggio a causa di un evento franoso. Come in tutti i casi che ci è capitato di conoscere, il traffico viene interdetto in via provvisoria; quando saranno stati eseguiti i necessari lavori per la messa in sicurezza, il normale passaggio verrà ripristinato.
In questo caso l'anomalia sta nel fatto che la strada è ancora chiusa, dopo più di tre anni. Possibile?

Man mano che passa il tempo, il nastro d'asfalto cede centimetri alla scarpata. Anche qui si formano dopo le piogge quei buchi nell'asfalto che si creano nelle strade normalmente aperte al traffico; ma qui la chiusura dei buchi, il rattoppo dell'asfalto non viene effettuato, proprio perchè la strada è ufficialmente chiusa. In queste condizioni è uno strano scherzo del destino che non sia ancora capitato qualche incidente; chi passa fa degli slalom tra i buchi e le scarpate, sperando che l'asfalto non ceda proprio durante il suo passaggio. Se il problema è che non ci sono i soldi per fare i lavori, pensate a quanto si sarebbe potuto realizzare multando anche solo di dieci euro ogni passaggio non autorizzato in questi tre anni (ebbene sì, lo ammetto, anche quello del fotografo che ha realizzato queste foto, pure se fatte con un passaggio a piedi e per necessità di documentazione).



L'auspicio è che assieme al Comitato di Quartiere di Scaparoni, che è particolarmente sensibile alle questioni del traffico veicolare giornaliero, si possa evidenziare all'Amministrazione Comunale lo stato di degrado della strada e quanto essa sia necessaria per il transito degli abitanti (il cimitero di Piana Biglini è comune alle due frazioni, e sono molti i residenti dell'una e dell'altra parte che si devono reciprocamente spostare per accedere ai propri fondi agricoli).
Tutte queste necessità impongono che si proceda al più presto al ripristino della strada.
Temporeggiare ancora non farà che aumentare i rischi e i costi.