Questo pomeriggio si è tenuto il primo incontro tra
Amministrazione, CoABSeR e mondo del volontariato per presentare e promuovere la
figura dell’EcoVolontario.
Si tratta delle nuove impostazioni sulla raccolta rifiuti
che entrano in vigore dal primo luglio di quest’anno.
Oltre alla razionalizzazione dei calendari ed alle novità
che già vi avevo presentato in post precedenti, si vuole introdurre la figura
dell’ecovolontario: una figura che, opportunamente formata, potrà
sensibilizzare il resto della popolazione sui temi della ecocompatibilità,
della raccolta differenziata, del recupero dei materiali, dell’educazione
civica legata al tema dei rifiuti e dell’ambiente.
Si è cominciato a sensibilizzare e ad informare le
associazioni di volontariato, quelle culturali, i quartieri e i borghi, allo
scopo sia di fare conoscere la figura dell’ecovolontario, sia di iniziare a
raccogliere le prime timide ed incuriosite adesioni. Nelle intenzioni del
progetto, l’ecovolontario dovrà avere due campi di azione principali: la
formazione dei cittadini di domani, fin da piccoli nelle scuole elementari, per
insegnare il modo giusto di rapportarsi con la produzione, la raccolta ed il
recupero dei rifiuti; e la presenza fisica sul territorio, per dare la
consapevolezza dei corretti atteggiamenti alla popolazione, svolgendo un ruolo
di controllo, di indirizzo e di aiuto per una adeguata azione di raccolta e
recupero.
L’ appassionata e coinvolgente introduzione dell’ing. Carini
sulle linee generali del progetto ha positivamente contagiato l’uditorio. Trapelava
dall’esposizione un entusiasmo trascinante che trovava riscontro nell’attenzione
dei rappresentanti delle associazioni. Il concetto che una partecipazione più
allargata e consapevole di tutta la popolazione, oltre che dare lustro alla
città può significare minore aggravio di spesa per il contribuente ha fatto
presa sul pubblico presente.
E’ stato molto convincente il concetto usato come esempio,
quello della spazzatura delle strade. Il nostro comune ha una spesa annuale per
questa voce di 1.000.000 € (un milione di euro). E’ stato calcolato che un
terzo di questa spesa non sia eliminabile (tipo foglie o sabbia), ma che per i
due terzi sia dovuto ad atteggiamenti sbagliati della popolazione (chi butta le
carte per terra, le cicche o altro). Correggere, evidenziare, informare (perché
no, educare) a comportamenti più civili può fare risparmiare molta parte di
quei due terzi di milione. Soldi che pagheremmo tutti quanti noi.
Entrando nei dettagli pratici, si vorrebbe iniziare a
settembre la formazione di questo drappello di ecovolontari, organizzando due
pomeriggi dedicati allo scopo. In uno si cercherebbe di fare conoscere bene ai
volontari le linee guida della raccolta, dello smaltimento e del recupero dei
vari materiali riciclabili. Nell’altro si cercherebbe di affinare le capacità
espositive dei volontari, l’addestramento ed i segreti del rapportarsi con un
uditorio, con un interlocutore, per essere più persuasivi possibile, senza
scivolare nell’autoritarismo ma cercando di incuriosire ed appassionare la
controparte.
Ovviamente per partire con la formazione bisognerà avere
trovato un congruo numero di ecovolontari, traguardo che ci si prefigge di
ultimare entro la fine di luglio. Si è parlato genericamente, tanto per dare un
numero indicativo, di un centinaio di volontari. Attenzione, ribadisce l’ing.
Carini, “volontari, non missionari”. Non c’è la pretesa di imporre discipline e
calendari con delle rigidità impossibili da rispettare, specie per chi fa
volontariato anche in altri ambiti (visto che poi gira e rigira i volontari
sono sempre gli stessi, fanno parte di più associazioni ma sono sempre gli
stessi individui di buona volontà). Si è parlato di riconoscimenti anche solo
simbolici ma moralmente appaganti, anche se questa parte è ancora da definire
(penso però che nel moralmente appagante non sia contemplata l’udienza privata
con il pontefice, o l’invito a pranzo al quirinale, magari sarà più facile una
dotazione di divisa, con tanto di logo, che ha sempre il suo fascino; in ogni caso, la consapevolezza di
partecipare ad una iniziativa lodevole, e la riconoscenza della popolazione e
dei contribuenti).
Spero di avervi allettati abbastanza da trovare anche nel
nostro quartiere qualcuno che abbia piacere di diventare un ecovolontario, di
fare qualcosa di giusto e di utile per la sua città. Io stesso, contagiato dall’entusiasmo
dei relatori, sono seriamente tentato di dare la mia disponibilità per questo
progetto. Non mi ricordo dove l’ho letto, ma mi sembrava di ricordare che alla 5°
adesione a progetti di volontariato, che per loro natura sono gratis et amore, si conseguiva un bonus, si aveva diritto finalmente a un
lavoro vero, retribuito, con tanto di cartellino da bollare e busta paga,
pagato con soldi veri, di quelli che si possono anche usare per fare la spesa.
Sapete, per chi è in mobilità (suo malgrado) da quasi tre anni, è una tentazione
irresistibile… Ormai sono a quattro, con il comitato di quartiere, i volontari
della parrocchia, il circolo ACLI, il direttivo della Fidas… Se a Piana Biglini
c’erano i borghi, magari ci sarei già arrivato, ma ora con l’ecovolontario
posso fare 5 e verificare…
A parte gli scherzi, e l’agrodolce sapore della vita, vi
rinnovo l’invito. Chi è interessato, incuriosito, affascinato da questa
prospettiva o dal giubbottino con il logo degli ecovolontari si faccia avanti e
contatti il Comitato di Quartiere o se vuole, direttamente la ditta Stirano o il CoABSeR o l’Amministrazione
comunale. Siete i benvenuti. Farete qualcosa di bello e di utile. E se sarete convincenti,
a medio termine i risultati si vedranno, e magari i benefici si rifletteranno
anche sulle future bollette TARI di tutti noi…
N.B. Alla riunione è
stato distribuito materiale informativo, come alle precedenti che ci sono
state. Non ho ancora avuto il tempo, causa altri e diversi impegni (volontari)
di scansionarle e metterle on line, come già fatto in precedenza. Appena
possibile lo farò, anche se posso anticiparvi che contengono nei minimi
dettagli ciò che ci è stato spiegato a grandi linee nella riunione e che io ho
riassunto, un tanto al chilo, in questo post. Lo vedrete, prossimamente. Su
questo schermo.
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