La riprova che a volte la stampa serve a smuovere le cose, è questa volta pienamente verificata. Dopo l'ottimo pezzo, uscito martedì su Gazzetta d'Alba, della brava Alessia Alloesio, qualcosa è cambiato, c'è stata una reazione di orgoglio. Qualcosa si muove. I vandali.
Anzi, una particolare tipologia di vandalo. Forse piccato dal non essere stato citato nell'articolo, è tornato in azione nella stessa giornata di martedì. Per la verità, nel post che ha ispirato l'articolo di Alessia avevo fatto una lunga lista di atti vandalici riscontrati negli ultimi anni, ma era materialmente impossibile ricordarli ed elencarli tutti. Ho tralasciato anche quelli recentemente pubblicati, come quelli aventi in oggetto le piante del cimitero (Genserico's corner).
Questo forse ha colpito nell'orgoglio il nostro "amico". Il non vedersi riconosciuto il giusto merito della sua azione, sia nel nostro post che nell'articolo cartaceo, ha scatenato in lui un moto d'orgoglio. E allora ha voluto "battere un colpo". dimostrare di esserci ancora, di esistere e di lottare con (contro di) noi. Infatti già nel pomeriggio/sera di martedì si poteva notare, intorno alle piante del cimitero già martoriate questa primavera, un nuovo "giro" di motosega, con tanto di segatura sparsa per terra.
L'accanimento contro queste povere piante, colpevoli solo di esistere, ricorda molto le gesta epiche che si vedono nei cartoons americani, quelle di Wile E. Coyote quando cerca di catturare Road Runner, il sorridente Beep Beep. E come Road Runner le piante del cimitero sembrano insensibili all'azione del vile coyote nostrano, che si affanna, si ingegna, fatica, insomma, lavora, ma senza ottenere risultato, tant'è che le piante sono ancora lì. Segnate, sfregiate, ma ci sono ancora.
In ogni caso, per non rischiare di alzarci un mattino e non vederle più, bisognerebbe attuare delle contromisure. Escluderei di mettere sotto tensione la superficie delle piante; nei cartoons ogni tanto una scarica elettrica serve a ridurre la slancio del Coyote, ma qui ci sono anche le altre persone, rischieremmo di vedere fulminato chiunque toccasse i tronchi, anche solo per poggiarci la zampa. E penso che non sia fattibile installare qui la telecamera promessa per la videosorveglianza, sguarnendo così altre zone più sensibili, e più bisognose per la grande quantità di possibili obiettivi presenti.
Si potrebbe sorvegliarle di persona. Una o più sentinelle armate, di smartphone, che controllino H24 , su più turni, che nessuno possa continuare e terminare l'opera vandalica iniziata. Volendo, magari installare una garitta che ripari i sorveglianti nelle condizioni atmosferiche avverse. In fondo, come ci sono i praticanti del bird watching, potremmo trovarne anche qualcuno interessato al tree watching. Le iscrizioni sono aperte. Venghino siori venghino.
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