martedì 26 aprile 2016

ASSEMBLEA DI QUARTIERE 2016 - mercoledì 11 maggio

Per motivi organizzativi siamo stati costretti a spostare di una settimana la data dell’assemblea (prevista inizialmente per mercoledì 4), a MERCOLEDI’ 11 MAGGIO


martedì 12 aprile 2016

IL TAVOLO


Sabato 9 aprile si è tenuta una riunione del tavolo sulla sicurezza, all’interno della IV commissione consiliare, dedicata all’audizione dei presidenti dei comitati di quartiere. Ognuno di noi ha illustrato la situazione della sicurezza nel proprio quartiere, contribuendo a formare un quadro complessivo dell’argomento a livello cittadino, nell’ottica di conoscere e approfondire il tema e la sua percezione tra la popolazione.

All’atto della convocazione, ci era stato chiesto se volevamo anticipare per scritto quello che sarebbe stato il nostro intervento. Conoscendo le mie non eccelse doti di esposizione, bilanciate dalla capacità di scrittura, ho provveduto alla stesura di un documento che cercasse di riassumere ogni aspetto dell’argomento relativamente al nostro quartiere. Segnalazioni arrivate dalla popolazione, riscontri effettuati di persona, anche le cose da prendere con beneficio di inventario come i “si dice”, le percezioni, i luoghi comuni.

Di solito pubblico ogni cosa che riguarda il quartiere e l’attività del comitato. La relazione per il tavolo sulla sicurezza fino ad oggi non l’avevo ancora pubblicata, visto che la commissione doveva ancora riceverla. Ora che è stata acquisita, posso senz’altro procedere alla sua pubblicazione sul blog e sul profilo facebook del comitato. Probabilmente nella relazione non c’è tutto quello che i residenti reputano importante e prioritario in materia di sicurezza, e quello che c’è magari meriterebbe maggiori approfondimenti. Ma è un passo in una direzione.

Sono convinto che il tema sarà il più gettonato tra quelli che verranno discussi all’assemblea di quartiere in programma per mercoledì 4 maggio, alle ore 21.00, nel salone parrocchiale. In preparazione dell’assemblea, ho chiesto e ottenuto la promessa della presenza dell’Amministrazione Comunale, nella persona del Sindaco. Tutta la popolazione è invitata: sarà l’occasione giusta per esporre le richieste, i problemi, le esigenze del quartiere e dei suoi abitanti, potendo contare sulla presenza e sull’attenzione dell’interlocutore più appropriato. Gli assenti avranno torto.

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TESTO INTEGRALE DELLA RELAZIONE INOLTRATA DAL NOSTRO COMITATO DI QUARTIERE AL TAVOLO PER LA SICUREZZA (IV COMMISSIONE CONSILIARE) NELLA SEDUTA DEL 9 APRILE 2016

Piana Biglini, Alba – 24 marzo 2016
Alla CA presidente IV commissione consiliare permanente 
 Buongiorno. Parteciperò volentieri alle audizioni organizzate dalla IV commissione, poiché l’argomento sicurezza è appunto la maggiore fonte di apprensione e di malcontento presente tra la popolazione residente nel nostro quartiere. Vengo quasi giornalmente informato su accadimenti che riguardano ora le strutture pubbliche, ora le proprietà private.
Stiamo parlando di sicurezza in una declinazione precisa: quella che riguarda la qualità della vita ed i rapporti sociali tra le persone. Anche la sicurezza stradale è un argomento che interessa il nostro quartiere, pur essendo quantitativamente più marginale nelle richieste e nelle segnalazioni che ci pervengono dai nostri concittadini. Tratteremo perciò prima la sicurezza sociale, quindi quella stradale.
 SICUREZZA SOCIALE - QUADRO GENERALE 
Mettiamo le mani avanti: le responsabilità, sia civili che penali, sono sempre personali. Non si può quindi identificare in una generica categoria di persone la fonte del disagio che si sta vivendo nel quartiere. Ma è  opinione diffusa e prevalente che l’aumento della densità abitativa avvenuto nell’ultimo decennio coincida con il progressivo abbassamento degli standard di qualità della vita, di sicurezza, di legalità. 
La percezione diffusa è quella di uno spartiacque: prima, un borgo rurale, tranquillo e un po’ sonnolento, con bassa densità abitativa; poi una periferia urbana con una crescita tumultuosa della densità e l’arrivo di una nuova fascia di popolazione non legata in alcun modo alle caratteristiche rurali della popolazione autoctona. 
Tra i residenti storici si è diffusa l’idea che il cambiamento demografico sia stato foriero di un peggioramento della qualità della vita e del comune senso civico come non si era mai verificato prima, all’interno della comunità. Non si vuole qui appoggiare o contrastare questa teoria: si vuole solo rendere noto che questo pensiero esiste, ed è ampiamente diffuso. 
 NOVERO DEGLI EPISODI RISCONTRATI 
Dall’inizio dell’attività come comitato di quartiere, abbiamo ricevuto molte segnalazioni.
Si tratta di volta in volta di atti di vandalismo, di danneggiamenti, di furti, di episodi di maleducazione, mancanza di senso civico, scarso rispetto del prossimo. Vorremmo qui fare un escursus sui casi più evidenti che ci sono stati segnalati.
Possiamo citare una serie di furti ai danni di coltivatori: molto gettonati erano i carciofi coltivati in un appezzamento che costeggiava la pubblica via, di cui al momento del raccolto restavano solo i gambi. Posso parlare delle mele che avevo io stesso con amore coltivato in attesa del primo raccolto; raccolto operato poi da altri, quando non erano ancora neanche mature. 
Il percorso classico dello “struscio” rurale quotidiano è sempre il solito: via Martini dalla chiesa alla via Sottoripa, cimitero, bivio per Scaparoni, chiesetta, via Garelli fino alla chiesa. Lungo questo percorso, distribuite uniformemente,  hanno iniziato a comparire , nei fossi o lungo il ciglio della strada, bottiglie di birra vuote, insieme ad altre immondizie di varia natura. 
Le signore che portano i loro cagnolini a passeggio, al guinzaglio, si vedono costrette a prenderli in braccio per difenderli dagli attacchi di cani di grossa taglia, lasciati liberi di circolare nella pubblica via, senza museruola. E di fronte alle loro proteste vengono apostrofate con pesanti parole dai proprietari dei molossi. 
Gli stessi cagnoni vengono spesso portati nel parco giochi bimbi, in barba ai cartelli che lo vietano esplicitamente, e il parco giochi, chiudendo il cancello, diventa un recinto dove i cani possono  tranquillamente sfogarsi, anche nel senso più fisiologico del termine. Sempre riguardo ai cani, mi risulta ci siano state aggressioni alle persone, anche con strascichi legali, oltre alla brutta consuetudine di lasciare andare gli animali a sfogarsi liberamente anche nei fondi privati. 
Quando di notte viene usato il campo sportivo, al mattino i residenti delle abitazioni intorno devono provvedere a raccogliere le bottiglie vuote lasciate davanti ai loro ingressi e portoni, oltre a vari altri rifiuti. Le luci del campo sportivo, dopo l’uso incondizionato della struttura, vengono lasciate accese e se non fosse per la buona volontà dei residenti lo rimarrebbero perennemente (da tempo immemore non c’è, o non c’è più, alcuna chiusura dell’armadio contenente i quadri elettrici dell’illuminazione del campo). Come ringraziamento, gli stessi residenti vengono apostrofati e i loro infissi fatti oggetto di pallonate se solo provano a chiedere ai fruitori di avere un minimo di educazione nell’usare le pattumiere , nello spegnere le luci, nel non fare schiamazzi dopo la mezzanotte per lasciare dormire chi deve poi lavorare, il giorno dopo. 
Mi è stato riferito che una volta, per passare il tempo, qualcuno si è divertito a sollevare i chiusini sui tombini di via Garelli, così, per vedere che effetto che fa quando una ruota di un veicolo ci finisce dentro. 
Mi hanno riferito che alcuni bambini, in due su una bicicletta, percorrevano la via e incrociando una automobile ci si buttavano letteralmente contro, tagliandole la strada, con aria di sfida, costringendola a fermarsi. Non ci ho creduto, finchè non è successo a me. Esattamente la stessa cosa, come me l’avevano descritta. 
C’è stata tutta una serie di atti contro le strutture della parrocchia: scritte contro i muri laterali e contro il muretto intorno al sagrato (poi cancellate), manipolazione di interruttori della luce (nonostante le chiusure con lucchetti), rottura di vasi di fiori posti sui davanzali interni della chiesa, scritte sui  muri del salone parrocchiale, demolizione di lampioncini da giardino, rottura delle vetrate grandi del salone, scomparsa del contatore del metano, manipolazione di serratura e impianto citofonico del primo piano del salone, uso del sagrato come campo da calcio, con pallonate contro il portone della chiesa
Sul muro di un’abitazione, in corrispondenza della strettoia di via Martini, un buco, realizzato con costanza e perizia degne di miglior causa, così, tanto per gioco, per passare il tempo. 
Mi viene riferito di abitudini ad esplodere petardi, in barba ad ogni ordinanza, anche al di fuori delle occasioni canoniche, ma spesso e volentieri, solo per dare un po’ di fastidio al prossimo. Sempre l’insana passione per il materiale esplodente è stata il motivo scatenante della guerriglia del capodanno 2015, sulla piazzetta della scuola infermieri, lungo la SS231. Una delle tre vetrate verticali della pensilina bus in frantumi; la cabina telefonica distrutta sia nelle vetrate, sia nell’impianto telefonico; il cestino dei rifiuti sventrato con tutto il suo contenuto rovesciato sulla piazza; un totem informativo ridotto a mal partito
Mi riferiscono di una diffusa abitudine a buttare per terra cartacce e altri rifiuti in corrispondenza della fermata dell’autobus, davanti agli ingressi degli esercizi commerciali. Altro che mozziconi! 
Ciclicamente nel cimitero frazionale si lamenta la scomparsa di vasi di fiori, o di mazzi da loculi. 
Ho riscontrato personalmente, e con me molti altri, la scomparsa del supporto di plastica per le luci elettriche da mettere sui loculi, con conseguente riacquisto (15 euro, per quanti interessati). Penso che non ce ne siano molti di cimiteri in cui , finito il periodo dei santi, le persone si riportano a casa le lampadine, per non doverle di nuovo acquistare tutte le volte. 
Il giardino della chiesetta recentemente ha avuto parte della recinzione divelta e la porta d’ingresso abbattuta, forse per accedere alla panchina all’interno del giardino. 
Sempre recentemente alcuni cartelli di prossimità del passaggio a livello sono stati staccati dal palo e lasciati a terra, nel fosso. 
La rete di recinzione del campo sportivo, lungo la via Garelli, è stata schiacciata e deformata da qualcuno che evidentemente ci si è appeso. 
Alla casetta cantoniera dell’Anas, lungo la SS231, è stata divelta la porta che è stata gettata a terra, e le finestre sono state forzate
Le transenne che si trovano sul bivio tra la strada per Scaparoni e la via del cimitero, che servono per la ripresa dei lavori di asfalto, sono state gettate nel fondo vicino da qualche burlone che aveva energia da sprecare. 
La casetta dell’acqua, dopo l’ennesimo scasso per tentativo di furto, è stata chiusa per riparazioni e c’è da sperare che di fronte ad un esame di costi e benefici la ditta non si persuada dell’antieconomicità di una continua riparazione di danni. 
Non mancano i furti nelle abitazioni: non hanno cadenze giornaliere, ma comunque ce ne sono. Sono successe addirittura rapine, ai danni di esercizi commerciali. 
Questo elenco di fatti e di situazioni è probabilmente la punta di un iceberg. Immagino che ci siano altri episodi che non ci sono stati riferiti, o che in questo momento stiamo dimenticando; e se così è, ce ne scusiamo con quanti ce li hanno riferiti. Ma penso che basti a dare il quadro della situazione e dello stato d’animo dei residenti. 
 POSSIBILI SOLUZIONI 
L’impressione che si ricava parlando con la gente è quella di un quartiere dove il rispetto delle regole e la pacifica convivenza sono da tempo latitanti. La constatazione di una diffusa impunità per gli atteggiamenti censurabili che si riscontrano quotidianamente porta al venir meno della fiducia nelle istituzioni
Si pensa che vent’anni di garantismo esasperato da una parte e un malinteso buonismo a tutti i costi dall’altra abbiano portato a questa situazione di abbassamento della qualità della vita, a questa insoddisfazione che si percepisce in ogni contatto con la popolazione residente nel quartiere. Tutti ci chiedono di poter avere più sicurezza nella propria vita quotidiana, nei propri interessi, nei propri affetti; tutti ci chiedono strumenti per controllare e reprimere i comportamenti scorretti, e meglio ancora per dissuadere dal commetterne ulteriori. 
Le amministrazioni non hanno delle grandi possibilità di intervento; il controllo del territorio, la repressione dei comportamenti scorretti sono prerogative delle forze dell’ordine. Ma a nostro avviso c’è una cosa che si può realizzare ad opera dei Comuni: una sorveglianza del territorio fatta con mezzi tecnologici. Una videosorveglianza che serva innanzitutto come deterrente, come dissuasione al compimento di nuovi atti, ma anche all’accertamento delle responsabilità e al perseguimento dei colpevoli. 
Noi pensiamo che solo la sorveglianza (e, in generale, un po’ meno di “perdonismo”, di buonismo irresponsabile, di amnistie e condoni vari, assieme alla certezza delle pene) può dissuadere dal mettere in atto comportamenti scorretti. Di fronte alle croniche carenze di risorse delle amministrazioni diventa però impensabile riuscire a impostare un controllo capillare del territorio fatto con la presenza continua di forze dell’ordine; risultati apprezzabili, perlomeno nel controllo e nella segnalazione, secondo noi si potrebbero ottenere con una rete di videosorveglianza. Costi che immaginiamo contenuti rispetto ad un pattugliamento “classico”, maggiore continuità e più capillarità nella sorveglianza. E utilizzo delle forze dell’ordine nei casi più conclamati. 
 SICUREZZA STRADALE 
Un altro aspetto della questione sicurezza che interessa il nostro quartiere è quello relativo ai trasporti
Snodandosi lungo il tracciato della SS231, il traffico è da sempre la croce dei residenti che vivono e accedono su corso Unità d’Italia. La segnaletica verticale è sufficientemente presente, e quella orizzontale è stata da poco aggiornata, anche se rimangono alcuni punti su cui intervenire. Il nodo irrisolto è la visibilità della rotatoria; con cadenza periodica si verificano incidenti con invasione della rotonda da parte dei veicoli. Il pericolo principale sono le tubazioni del metano che si trovano a pochi metri, e che potrebbero essere interessate da veicoli che uscissero di strada a velocità sostenuta. Potrebbe essere una questione di insufficiente o non efficace illuminazione della rotatoria. C’è la fila dei lampioni prima e dopo, e in corrispondenza della rotonda, sul perimetro, ci sono cinque lampioni, uguali agli altri della via. Se ci fosse una discontinuità, una differenza cromatica delle luci relative alla rotonda, e/o se ci fosse un punto luce centrale, interno, forse verrebbe migliorata la percezione della presenza della rotatoria da parte dei veicoli. 
Sempre lungo la SS231, per accedere alle fermate del bus urbano molti residenti devono percorrere a piedi la strada, tenendosi sul ciglio, visto che i marciapiedi sono presenti solo su un tratto di strada, dalla rotonda fino ad una trentina di metri dopo la piazza della scuola infermieri. Prima e dopo, chi percorre a piedi la strada lo fa a suo rischio e pericolo: gli automezzi sfrecciano a pochi centimetri dalle persone, a volte il solo spostamento d’aria prodotto dal passaggio degli autotreni contribuisce a fare perdere l’equilibrio. Il comitato ritiene che non sia più rimandabile la creazione di due tratti di marciapiede, pressappoco cinquecento metri totali, che possano permettere il trasferimento in sicurezza da un capo all’altro del quartiere: partendo dalla  cascina Paruzza fino alla chiusura contro i marciapiedi, già esistenti da anni, del comune di Monticello. 
Il terzo nodo della sicurezza stradale è rappresentato dall’aumento esponenziale di traffico che si registra sul tratto di via Martini Enrico Mauri da quando la via Sottoripa è stata asfaltata. Prima ci passavano quasi solo mezzi agricoli, ora i rallentamenti del traffico sulla SS231 inducono molti veicoli da e per Monticello a passare in via Sottoripa, quindi immettersi su via Martini e percorrerla fino a sbucare sulla rotonda. Il problema è che questo traffico aggiuntivo passa da lì per fare più presto che sulla SS231; e quindi molto sovente guida in maniera imprudente, ad alta velocità, senza badare alle precedenze, al traffico agricolo lento, a chi passeggia o va in bicicletta. Sono già avvenuti incidenti, specialmente sul bivio tra la strada del cimitero e quella per Scaparoni. Il comitato aveva chiesto e ottenuto l’apposizione di segnaletica opportuna, sia sul bivio citato, sia sull’innesto della via Sottoripa in via Martini. Ma come ogni norma che non abbia sanzione, anche i divieti e gli obblighi vengono ignorati da chi ha fretta e perciò corre, incoscientemente. 
Chi si deve immettere sulla via Martini dal bed & breakfast posto in questo tratto deve affidarsi alla fortuna per scongiurare la possibilità di essere centrato dal primo ritardatario incosciente che transita a tutta velocità, incurante della mancanza di visibilità e della strettoia presente. La stessa situazione si presenta dopo il passaggio a livello della chiesetta: gli abitanti delle case poste tra il passaggio a livello e la chiesetta quando escono di casa corrono seri rischi di essere investiti da chi, dopo il passaggio a livello, accelera senza porsi il problema sia delle persone che escono di casa, sia del bivio a cui sta arrivando e in cui deve fermarsi per dare la precedenza a chi sta arrivando da via Garelli. Io stesso transitando in via Garelli mi sono visto più volte tagliare la strada da chi non si è fermato a dare la precedenza; ma fortunatamente, per mia natura e perché conosco il prossimo, le volte in cui vado veloce sono pochissime. In ogni caso , il comitato ha raccolto le proteste e gli allarmi della popolazione riguardo a questo problema, e ha chiesto di inserire nel piano triennale delle opere pubbliche  l’apposizione di dossi o altro dispositivo atto a rallentare il traffico nei due punti sopra indicati.

  Queste erano le principali segnalazioni e richieste che ci provenivano dai nostri concittadini in materia di sicurezza, sia per quanto riguarda l’aspetto della qualità della vita, che per quanto riguarda i trasporti. 
In ogni caso, la sicurezza in tutte le sue declinazioni sarà l’argomento principale della assemblea che si terrà nel quartiere mercoledì 4 maggio alle ore 21.00, nel salone parrocchiale. Abbiamo provveduto ad invitare l’Amministrazione nella persona del Sindaco, e saremmo lieti di invitare anche questo tavolo o i suoi commissari singolarmente ad essere presenti, per avere de visu il polso della situazione. Per sentire direttamente dalla voce dei cittadini, senza il filtro “diplomatico” del comitato, come la popolazione sia particolarmente sensibile sull’argomento. 
Vi ringraziamo comunque per aver voluto sentire, tramite i comitati, i pareri, le esigenze, le richieste della popolazione dei quartieri. Anche questa è democrazia. 

Per il Comitato di Quartiere di Piana Biglini 
Il presidente

giovedì 7 aprile 2016

... 40 TUTTI ...

Quanto è bella giovinezza,

che sì fugge, tuttavia ...




...  resta solo la certezza

del gelato "Leccornìa" ...



martedì 5 aprile 2016

INIZIATIVE POPOLARI

Fonte: GAZZETTA D'ALBA

Sulla spinta dei recenti episodi a livello nazionale, è partita la raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare su violazione di domicilio e legittima difesa.

Questa iniziativa dà la misura di come il bisogno di sicurezza sia sentito dalla popolazione. E non soltanto nel nostro quartiere.